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Curling, Joel Retornaz: “Tornare alle Olimpiadi è una grandissima gioia. Fino ad ora è una stagione da incorniciare e a PyeongChang non ci porremo limiti”

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ESCLUSIVA – La nazionale maschile di curling è entrata nella storia dello sport italiano riuscendo a centrare la prima qualificazione olimpica ottenuta sul ghiaccio, infatti dodici anni fa, a Torino 2006, l’Italia partecipò come paese ospitante. Uno dei protagonisti di questa grande impresa è Joel Retornaz, skip della squadra azzurra, che da oltre dieci anni compete a livello internazionale in questo sport. Un atleta che possiede quindi molta esperienza e che a PyeongChang cercherà di trascinare l’Italia verso un grande risultato, come ci ha raccontato nell’intervista concessa ad OA Sport.

Ciao Joel, a Torino 2006 hai partecipato alla tua prima Olimpiade, ora a distanza di dodici anni tornerai a gareggiare nella rassegna a cinque cerchi, che cosa rappresenta per te tutto ciò? 

“Innanzitutto è una grandissima sensazione di gioia. Parteciparci una volta non è facile, ma arrivarci due volte nella carriera e con un intervallo così lungo tra le due penso che sia ancora più difficile. Questo significa che sono stato per dodici anni a buoni livelli ed essere ancora protagonista di questa qualificazione mi rende estremamente contento”.

A Pinerolo l’Italia chiuse il torneo olimpico al settimo posto, quale sarà il vostro obiettivo per questa edizione?

“Nel 2006 abbiamo fatto comunque un buon torneo, ottenendo quattro vittorie su nove partite, ma questa volta non ci poniamo limiti. Non abbiamo intenzione di andare alle Olimpiadi soltanto come comparsa, ma cercheremo di fare il miglior risultato possibile. Certamente non partiamo tra i favoriti, ma sono sicuro che ora tutte le squadre a livello internazionale ci temono, perché qualificarsi tra le dieci non è da tutti. Il nostro obiettivo è quindi quello di puntare in alto, sognare si può e cercheremo di portare a casa anche una medaglia”.

Al Mercure City of Perth Masters, dove erano presenti molte squadre che parteciperanno alle Olimpiadi, siete riusciti a fare un ottimo torneo, arrivando ad un passo dai quarti, come sta andando la preparazione?

“Adesso siamo in un buon momento e speriamo che duri ancora almeno un mese. Non siamo più forti di quello che eravamo ad inizio stagione ma ora probabilmente abbiamo più consapevolezza e questa qualificazione ci ha dato maggiore fiducia nei nostri mezzi. Il torneo in Scozia è stato buono e ci ha permesso di capire che siamo sulla strada giusta, che la qualificazione olimpica non è stata soltanto una parentesi, ma che possiamo dire la nostra anche a livello internazionale”.

Quali saranno i prossimi appuntamenti prima delle Olimpiadi?

“Questo fine settimana saremo ad Amburgo per un altro torneo del circuito World Curling Tour, che sarà l’ultimo impegno ufficiale. Poi faremo un ritiro in Svizzera poco prima della partenza per la Corea, che dovrebbe essere il 7 febbraio”.

Oltre alla qualificazione olimpica, siete riusciti a centrare per il secondo anno consecutivo anche quella per i Mondiali, che si disputeranno a Las Vegas ad aprile. Quali sono stati i fattori chiave di questi risultati?

“Negli ultimi anni stiamo consolidando il nostro posto a livello mondiale. Questo è il risultato innanzitutto del nostro sacrificio, perché la maggior parte di noi non è professionista e quindi di giorno ci dedichiamo alla nostra attività e alla sera ci alleniamo. Poi quest’anno ha fatto grandi sforzi anche la nostra federazione, nella persona del commissario tecnico Marco Mariani, che da fine stagione scorsa è alla guida della Nazionale. In questi mesi ha portato la federazione a fare investimenti mirati ed è riuscito a mettere in piedi uno staff valido, con un tecnico internazionale preparato e degli ottimi mental coach e questo sta ovviamente dando i suoi frutti”.

L’Italia è riuscita a centrare la qualificazione ai Mondiali anche con la squadra femminile, che ha conquistato uno storico bronzo agli Europei e poi ha sfiorato il pass olimpico, credi che questo possa essere il momento di svolta per tutto il movimento azzurro?

“Lo spero vivamente. Questa stagione fino ad oggi è da incorniciare per il curling italiano e ci sono poche nazioni europee che possono vantare due qualificazioni consecutive ai Mondiali con entrambe le squadre. La nostra partecipazione alle Olimpiadi deve essere il trampolino di lancio e poi bisognerà essere bravi, a livello federale, a saper sfruttare questo momento”.

La vostra impresa ha dato nuovo risalto mediatico al curling italiano, anche se molti continuano a non apprezzare questo sport. Cosa pensi che serva per cambiare la cultura sportiva italiana?

“In Italia siamo un popolo di calciofili, anche io come la maggiore parte degli italiani seguo il calcio perché ci è stato inculcato fin da piccoli, questo però non vuol dire che non ci siano altri sport. Sul curling viene spesso fatta ironia, perché lanciamo delle pietre sul ghiaccio e utilizziamo delle scope, ma si potrebbe fare ironia su qualsiasi sport. Ad esempio si potrebbe dire che nel calcio ci sono 22 persone che corrono in un prato rincorrendo una palla. A me personalmente non dà fastidio che facciano ironia, perché in qualche modo ne parlano e può comunque servire a divulgare il nostro sport. Poi inviterei tutti coloro che pensano che il curling non sia uno sport a provarlo prima di fare dei commenti”.

A proposito di calcio, l’Italia non è andata ai Mondiali, voi invece ci siete riusciti e molti hanno ironizzato anche su questo…

“Si certo è facile dire in maniera ironica “per fortuna che c’è il curling”. Io so quanto sacrificio ho fatto per raggiungere un obiettivo così, so quanto tempo ho dovuto sottrarre al mio lavoro, alla mia famiglia e alla mia compagna per allenarmi e poter rappresentare l’Italia ad una competizione mondiale. Egoisticamente parlando, io intanto al mondiale ci vado e cercherò di figurare bene per tutti, non solo per i tifosi, ma anche per quelli che parlano male di noi. Poi se uno vuole guardare solo il calcio…”.





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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: WCF

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