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Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: gli azzurri ai raggi X. Dorothea Wierer tra le grandi, tanti outsider

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Sono 10 più 1 i convocati italiani per il biathlon alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. La selezione azzurra, quattro anni fa, era riuscita a conquistare una bellissima medaglia di bronzo nella staffetta mista e si presenterà in Corea del Nord per replicare o addirittura migliorare quel risultato. Andiamo  a vedere nel dettaglio gli azzurri che saranno impegnati nelle gare a Cinque Cerchi.

DONNE 

DOROTHEA WIERER: partiamo da lei, leader dell’intero movimento. Nonostante qualche malanno di troppo nella prima parte della stagione, l’azzurra ha già conquistato quattro podi individuali ed una vittoria in Coppa del Mondo, e attualmente è terza in classifica generale ancora in lotta per la Sfera di Cristallo. Doro può ambire ad una medaglia specialmente nelle prove su quattro poligoni: nell’individuale parte sempre per vincere (e ci è riuscita a Ruhpolding in questo 2018), mentre nell’inseguimento sarà tra le donne da battere per il podio, anche se in questo format non ha mai vinto. Nella mass start può bene figurare mentre la sprint potrebbe essere la meno adatta: importante non sbagliare, comunque, per garantirsi una posizione di partenza competitiva per il pursuit.

LISA VITTOZZI: la seconda punta della squadra azzurra al femminile. Dopo un inizio di stagione superlativo ha leggermente rallentato i ritmi, e soprattutto è calata dal punto di vista della precisione al poligono, che deve essere il punto forte su cui appoggiarsi per ottenere risultati importanti. In ogni caso, nelle ultime settimane è sembrata davvero in palla sugli sci stretti e questa potrebbe essere un’ottima notizia sulla gara secca. Sarà pedina fondamentale sia della staffetta femminile che nella mista, al lancio prima di Wierer.

FEDERICA SANFILIPPO: è sicura del posto nella staffetta, quantomeno per quanto visto in stagione. Ha ottime doti nello sci di fondo, anche se talvolta pecca di precisione al poligono. Quando riesce ad evitare errori, però, diventa una candidata anche alle posizioni di vertice. In particolare, potrebbe raccogliere buoni risultati nella sprint.

ALEXIA RUNGGALDIER: delle cinque che andranno in Corea, è stata l’unica a partecipare agli Europei in Val Ridanna, conquistando anche una medaglia nell’individuale. Di fatto, a dicembre e gennaio non ha quasi gareggiato in Coppa del Mondo ma nelle ultime uscite la sua condizione sembra in netta e costante crescita. Può essere una pedina fondamentale in staffetta nella prima frazione, dove la sua precisione può consentire alle compagne di rimanere davanti sin da subito.

NICOLE GONTIER: non offre grandi certezze, ma rispetto all’ultima stagione è tornata sui livelli degli anni passati, quando era un punto fisso in Coppa del Mondo. Le Olimpiadi, per lei, potrebbero essere una grande occasione dopo diversi problemi fisici che l’hanno rallentata. Al tiro difetta di precisione, ma con una gara senza errori nella sprint potrebbe ambire ad un ottimo piazzamento finale.

KARIN OBERHOFER: selezionata come riserva in patria, non è ancora ai massimi livelli dopo la maturità. Paga un passo sugli sci inferiore a quello dei giorni migliori abbinato a percentuali al poligono non altissime.

 

UOMINI 

LUKAS HOFER: non ha ancora conquistato podi in stagione ma ha tenuto un livello altissimo. Probabilmente, il miglior Hofer di sempre. Senza girarci troppo attorno, è una carta da medaglia in tutte le gare, dalla sprint alla mass start: servirà la precisione al poligono e la brillantezza sugli sci, perché oltre Martin Fourcade e Johannes Boe (favoritissimi per salire sul podio in ogni gara) ci sono tantissimi atleti in grado di inserirsi nella lotta per le medaglie. Servirà la gara perfetta, dunque, per riuscire ad ottenere un piazzamento tra i migliori 3.

DOMINIK WINDISCH: discorso simile anche per lui, nonostante non abbia tenuto le stesse prestazioni di Hofer in stagione. In particolare, il suo rendimento è stato molto incostante al poligono, dove ha trovato giornate molto negative. Nell’ultimo mese ha trovato la miglior condizione sugli sci e punta a raggiungere il picco in vista delle Olimpiadi: tirato a lucido, è tra i più forti del lotto sugli sci stretti. Nella sprint potrebbe essere un candidato anche al podio con una gara senza errori. Fondamentale le sue frazioni sia nella staffetta maschile che in quella mista.

THOMAS BORMOLINI: difficile immaginarlo a medaglia, ma il livignasco in questa stagione ha compiuto un salto di qualità notevole. Ormai può ambire con costanza ad un piazzamento tra i migliori 30, anche con la speranza di poter entrare tra i migliori 20: nello scenario del biathlon maschile, risultati di altissimo profilo.

GIUSEPPE MONTELLO: finalmente risolti i problemi di inizio stagione, si è ripreso a suon di risultati il posto di quarto staffettista, pur senza risultati di spicco. Dalle ultime gare alle Olimpiadi, però, può crescere e non poco: con lui, più solido di Chenal, anche la staffetta maschile potrebbe arrivare a giocarsi le proprie carte. Per il resto, gli si chiedono piazzamenti di buon livello.

THIERRY CHENAL: nelle ultime tappe di Coppa del Mondo ha faticato e non poco. Da valutare in quali gare sarà schierato, ma dopo la prima vera stagione di Coppa del Mondo non gli si può chiedere risultato per quanto emerso.





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