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Nuoto, Gregorio Paltrinieri e le incognite australiane. L’ascesa di Romanchuk mette davvero paura

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La Royal Arena è stata teatro di tanti trionfi per l‘Italnuoto agli Europei 2017 di vasca corta a Copenhagen (Danimarca). 5 ori, 7 argenti e 5 bronzi non sono certo pochi e la valutazione complessiva del gruppo che ha preso parte alla rassegna continentale non può che essere positiva. Tuttavia, nella piscina danese Gregorio Paltrineri ha dovuto subire lo smacco della sconfitta nei suoi 1500 stile libero, per mano dell’ucraino Mykhailo Romanchuk (argento nei Mondiali di Budapest proprio alle spalle di Greg) dominante dai 500 metri in avanti ed autore di una gara semplicemente perfetta.

14’14″59 per l’atleta dell’Est (nuovo primato nazionale) contro il 14’22″93 di Paltrinieri. Un gap di 8″ imputabile ad una preparazione diversa dal solito: l’avventura in Australia iniziata a settembre dall’azzurro, per sperimentare qualcosa di diverso, avrà un seguito anche dopo le festività natalizie fino a metà marzo quando poi il carpigiano tornerà in Italia per prepararsi agli Assoluti primaverili in aprile. I dubbi su questo cambiamento ci sono, inutile negarlo, ed il ko europeo alimenta il tutto.

Gregorio, però, non ha intenzione di recedere dai propri propositi convinto che gli allenamenti daranno i frutti nella stagione in lunga. Del resto, abbiamo imparato a conoscere il campione italiano. La ricerca di novità e la voglia di mettersi sempre alla prova sono aspetti influenzanti le sue scelte però, di fatto, con la presenza di un atleta del calibro di Romanchuk tutto si complicherà.

Già nella Duna Arena, con quel successo sofferto, si era compreso che il 21enne nativo di Rivne fosse una brutta gatta da pelare. Nella competizione in vasca corta ne abbiamo avuto una conferma chiara. Una nuotata splendida, sempre in spinta, quella dell’ucraino che non ha lasciato scampo a nessuno, siglando un tempo di grande valore. Servirà dunque il miglior Greg per tornare a dominare la scena. La competizione con un nuotatore così forte potrebbe essere uno stimolo ulteriore ma, per l’appunto, la metodologia di preparazione diversa potrebbe avere delle pericolose controindicazioni.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Credit La Presse

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