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MotoGP, GP Giappone 2017: analisi delle qualifiche. Andrea Dovizioso e Valentino Rossi faticano, Marquez spaventa. Ma domani può cambiare tutto con la pioggia…

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Sorprendenti le qualifiche del GP del Giappone, 15° round del Mondiale 2017 di MotoGP. Le attese della vigilia erano tutte per Marc Marquez ed Andrea Dovizioso, ma stavolta è stato un outsider ad interpretare al meglio le condizioni dell’asfalto, scegliendo la gomma “giusta” per centrare la pole.

E’ stato il francese Johann Zarco (Yamaha) a centrare il best time odierno bissando quanto fatto in stagione nell’Università del Motociclismo di Assen. Un’interpretazione del mezzo eccezionale quella del transalpino, bi-campione del mondo della Moto2 (2015-2016) su un asfalto decisamente infido: a metà tra condizioni di bagnato e condizioni di asciutto. Bravissimo l’alfiere del Team Tech3 a sfruttare lo pneumatico extrasoft e fare la differenza rispetto agli altri nella fase cruciale del time attack. “Sicuramente è stata difficile da leggere. Le condizioni erano strane, con asfalto bagnato ma che andava ad asciugarsi. Avevamo pensato anche alla possibilità di montare le slick a metà sessione ma era troppo rischioso e fortunatamente non l’ho fatto. Mi sono trovato bene con la moto e con la gomma ExtraSoft e ho potuto spingere a piacimento. Tutto ha funzionato al meglio e la mia fiducia ha fatto il resto”, le parole a caldo di Zarco (clicca qui per leggere l’intervista completa).

Una pole quindi non caduta dal cielo quella del n.”5″ come non è certo causale la terza posizione dello spagnolo Marc Marquez. Cabronçito dominatore degli ultimi due turni di libere, a precedere le qualifiche, che ha azzardato forse un po’ troppo nel corso dell’attacco al tempo. Primo tentativo con le rain e miglior prestazione senza e senza ma. Già ci si preparava ad aggiornare le statistiche impressionanti del “93”. E invece, entrare con le slick, prendendo un rischio evitabile, non ha pagato perchè prima Zarco e poi Danilo Petrucci sono passati sorprendentemente davanti. “A metà sessione  ho provato a montare le gomme da asciutto e, purtroppo, si è rivelata una mossa sbagliata. Ho valutato che avevo già fatto segnare un buon tempo che mi poteva, quantomeno, garantire la prima fila, per cui ho tentato l’azzardo” (clicca qui per leggere l’intervista completa), le considerazioni dell’hondista. Rischio che non ha pagato ma comunque potrebbe venir utile in caso di gara pazza e possibile “flag-to-flag”. Tuttavia, la consistenza sulla durata può lasciar confidente il campione del mondo in carica.

Se Marquez non è entusiasta, ancor meno possono esserlo Andrea Dovizioso (9°) e Valentino Rossi (12°). Il forlivese, tra i possibili candidati alla pole, non ha trovato il feeling giusto con la D16, non riuscendo ad interpretare l’evoluzione del circuito. Ducatista che quindi, domani con le previsioni meteo che danno tanta acqua, dovrà rimontare e provare a tirarsi fuori, nel più breve tempo possibile, dalle “sabbie mobili” in cui si troverà a partire. Avere un Marquez avanti di 6 posizioni non è certo una buona notizia ma spesso il “Dovi” ha messo in mostra un buon inizio di gara nel quale poter fare la differenza. Poi essendoci 24 giri in programma, la gara si preannuncia molto difficile e con molta pioggia la Desmosedici può essere veloce.

Decisamente più critica la situazione per Rossi e la Yamaha ufficiale. Il 12° posto del “Dottore”, associato al 14° dell’iberico Maverick Vinales (3° nella graduatoria iridata), non depone di certo in favore della scuderia di Iwata, in crisi nera a Motegi e non in grado di trovare l’uscita in fondo al tunnel. Le problematiche sono le solite: scarso grip sull’anteriore e M1 inguidabile. I gesti dei due centauri ai box sono stati eloquenti e se si pensa che in vetta c’è una versione “stagionata” della creatura nipponica, appare evidente la precarietà della situazione. Servirà tirar fuori il coniglio dal cilindro nel corso del warm up? Forse, servirà qualcosa di più a partire dalle ore 7 di domani.

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