Formula 1

F1, le cinque risposte che dovrà darci il GP di Singapore

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Siamo ai nastri di partenza del quattordicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2017. Si lascia l’Europa (definitivamente) e si sbarca a Singapore per una corsa che assume enorme valore, specialmente pensando al duello tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel che è il vero e proprio leitmotiv di questa stagione. Andiamo ad analizzare in maniera più dettagliata i cinque spunti più interessanti di questa gara.

1) La Ferrari saprà vincere su una pista favorevole come a Montecarlo e Budapest?

Fino a questo momento della stagione la Ferrari quando ha avuto i favori del pronostico non ha mai fallito. Conoscendo le caratteristiche della SF70H, sin dall’inizio dell’annata, si sapeva che tre piste sarebbero state, nettamente o meno, a favore della vettura della scuderia di Maranello. Montecarlo, Budapest e Singapore. Nelle prime due occasioni la Ferrari non solo ha vinto, ma ha dominato, con altrettante doppiette. Ora il calendario propone Singapore, circuito cittadino lungo, tortuoso e complicato per tanti aspetti. L’occasione da non lasciarsi scappare per la “Rossa che vuole, a tutti i costi, riportare Sebastian Vettel in cima alla classifica del Mondiale. Il tedesco, che ha centrato il gradino più alto del podio nel Principato di Monaco ed in Ungheria, sa che non potrà fallire a Singapore e che la vittoria sarà l’unico obiettivo di questo fine settimana.

2) La Mercedes avrà raggiunto la Ferrari anche sulle piste più lente?

Tornando alla mente proprio a Montecarlo, non si può ripensare che la Mercedes, dopo quella scoppola (quarta posizione per Valtteri Bottas e addirittura settimo posto per Lewis Hamilton) abbia dato la prima svolta sensibile alla sua stagione. Fino a quel momento le W08 non sapevano usare nella maniera giusta gli pneumatici ed erano spesso complicate da assettare. Dal GP successivo si è visto il primo salto di qualità che, nelle ultime uscite, ha avuto una ulteriore evoluzione. Le Mercedes, ormai, rasentano la perfezione. In fatto di velocità e potenza sono ancora la vettura da battere, sanno sfruttare ogni mescola in maniera egregia e ormai rendono ad alti livelli in ogni pista. L’unico vero tallone d’Achille di questa annata sembrano le piste lente. Male a Montecarlo, appena sufficienti in Ungheria (ma con segnali di miglioramento) ed ora tocca a Singapore. La scuderia anglo-tedesca sa perfettamente che in questo fine settimana non partirà con i favori del pronostico ma, ed è un grosso “ma“, se riuscisse a mettere i bastoni tra le ruote potrebbe indirizzare il finale di stagione ancor più nella propria direzione.




3) Sebastian Vettel calerà il pokerissimo a Singapore?

Da quando è sbarcato nel calendario del Mondiale di F1, nel 2008, il GP di Singapore ha vissuto nove edizioni. Ben quattro di queste sono state conquistate proprio da Sebastian Vettel (tre alla guida della Red Bull 2011, 2012 e 2013, ed una con la Ferrari nel 2015). Alle sue spalle, fermi a due, troviamo Fernando Alonso e Lewis Hamilton, mentre nella passata stagione fu Nico Rosberg a festeggiare a Marina Bay. In poche parole il tracciato cittadino di Singapore piace a Vettel che potrebbe raggiungere quota cinque vittorie in carriera su una singola pista, suo record personale (che potrebbe replicare anche in Giappone ad ottobre). Il pilota di Heppenheim sa che dovrà vincere nella gara di domenica, sfruttando un circuito che esalta le caratteristiche, anche, della sua vettura. Fallire in questo obiettivo rischierebbe di divenire decisamente pesante in ottica campionato.

4) Lewis Hamilton sarà ancora imbattibile?

Anche questa stagione l’ha confermato, talvolta vediamo un Lewis Hamilton a due facce durante un fine settimana di gara. A volte è perfetto, sin dalla prima sessione di libere del venerdì, senza un errore o sbavatura, impressionante in qualifica e dominante durante il GP. Lo si è visto, ultimamente, a Silverstone, Spa e Monza, per esempio. In altre occasioni, tuttavia, si presenta alle gare il suo “gemello sbagliato. Svogliato, pasticcione e addirittura lontano dal compagno di scuderia. Lo si è visto a Montecarlo, a Zeltweg, a Sochi e, parzialmente, anche in Ungheria. La Ferrari, dal canto suo, spera che a Singapore si presenti la versione “B” del campione inglese. Negli ultimi appuntamenti, invece, Hamilton ha messo in mostra una condizione psico-fisica pressochè perfetta ed un feeling con la sua vettura spaventoso. Se il tre volte campione del mondo, sin da domani, metterà in mostra la sua versione perfetta, la scuderia di Maranello dovrà fare particolarmente attenzione se vorrà tornare a casa con la vittoria a Marina Bay.

5) La Red Bull si confermerà come a Monza?

Tra le mille incognite del tracciato di Singapore, dai muretti ai tombini, dall’asfalto sconnesso alle alte temperature, dall’umidità al correre in notturna, dalle numerose Safety Car al fatto che sorpassare sia un vero terno al lotto, non possiamo non citarne una di enorme importanza: la Red Bull. Il team di Milton Keynes, quasi sempre competitivo su questa pista, si presenta al via di questo fine settimana con il chiaro intento di puntare alla posta piena. Il fatto di avere scelto Monza per la sostituzione dei motori lo conferma: in questo weekend Daniel Ricciardo e Max Verstappen sanno che le RB13 sono su un tracciato favorevole e cercheranno la seconda gioia stagionale. La prima, passata sotto traccia per quanto avvenuto tra Vettel e Hamilton in regime di Safety Car, arrivò a Baku. Successo di Daniel Ricciardo, proprio su un circuito simile (non completamente) a quello di Singapore. Anche in quel caso, infatti, si trattava di un tracciato cittadino con muretti e curve lente (ma con un rettilineo finale di 2,2 chilometri che a Marina Bay si sognano). Come se non bastasse, poi, le Red Bull che abbiamo ammirato a Monza, pista che non si sposa al meglio con la loro vettura, hanno fatto capire di essere migliorare sotto tanti punti di vista. Chi vorrà vincere domenica dovrà fare i conti anche con Ricciardo e Verstappen.

 

alessandro.passanti@oasport.it

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