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Nuoto, Mondiali 2017: Giacomo Carini, il giovane rampante del delfino italico. Obiettivo finale a Budapest nei 200 farfalla

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Lo stile farfalla non è mai stato uno dei più fortunati per la Nazionale Azzurra a livello internazionale. Tuttavia, il classe ’97 Giacomo Carini si presenta ai nastri di partenza dei Mondiali di Budapest (23-30 luglio) con tanta voglia di stupire nei 200m farfalla, mettendo in acqua tutte le sue qualità.

Piacentino e animato da determinazione e voglia di emergere, il 20enne azzurro, dopo la mancata convocazione per le Olimpiadi di Rio 2016, cerca riscatto nella rassegna iridata. I segnali stagionali sono stati estremamente buoni: record italiano in 1’55″40 e 12° tempo dell’anno in un periodo che, notoriamente, non lo ha mai visto brillare particolarmente. Giacomo, infatti, ha sempre espresso il suo massimo nella stagione estiva e, forte di questo, la sua aspirazione nelle gare in Ungheria sarà quella di migliorare i propri riscontri cronometrici sognando la finale.

Un modo di nuotare sempre all’attacco quello di Carini: passaggio veloce attorno ai 55″ e poi ultime due vasche, stringendo i denti e gestendo lo sforzo al meglio possibile. Un modo di interpretare la gara da “australiano” che lo rende, per questo, speciale e lontano dai canoni italiani, più affini al cosiddetto “negative split” ovvero una seconda parte più veloce della prima.

Certo, il livello della specialità attualmente è molto alto. Basti pensare che sono ben otto gli atleti che hanno nuotato su tempi dell’ordine dell’1’54” non dimenticandoci dei primi due crono dell’anno stabiliti dal giapponese Masato Sakai (1’53″71) e dal fenomenale magiaro 17enne Kristof Milak (1’53″79). Un campo gara complicato che comunque potrebbe stimolare il nostro rappresentante, lanciandolo del firmamento internazionale.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Giacomo Carini

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