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Pentathlon, Coppa del Mondo 2017: Italia da ‘work in progress’ a Kecskemét. Prosegue tra alti e bassi il ricambio generazionale degli azzurri

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Work in progress… L’Italia dei Cinque Sport vista a Kecskemét (Ungheria), dov’è andata in scena nel weekend appena trascorso la terza tappa della Coppa del Mondo di pentathlon 2017, sta assumendo sempre più le sembianze del cantiere post-olimpico, in cui il ricambio generazionale prosegue coerente, tra alti e bassi prestazionali. Vediamo perché.

Innanzitutto, il ricambio generazionale di cui sopra attuato dalla Federazione sta avvenendo in maniera molto graduale, assolutamente non traumatica e, soprattutto, senza dare anzitempo per “bollita”, tout court, la Vecchia Guardia rappresentata dai vari De Luca, Petroni, Poddighe, Franceschini, Cesarini. Le stesse Tocchi-Sotero, le “giovani esperte” del comparto femminile su cui l’Italia del pentathlon punta forte in vista di Tokyo 2020, non sono volate a Kecskemét a causa di questa sorta di maxi turnover fisiologico che sta interessando tutti gli atleti ritenuti pronti a livello internazionali dai tecnici della FIPM.

Il fine-settimana di gare in Ungheria è stato avaro di soddisfazioni per i nostri colori: il miglior piazzamento individuale lo ha fatto registrare Alessandra Frezza, ottava nella gara femminile di sabato con 1325 punti. Però, pensate, l’età media degli otto convocati azzurri di Kecskemét era di 21 anni esatti, con la livornese Camilla Lontano (per di più subito fuori dai giochi in finale a causa di un infortunio alla caviglia rimediato nelle qualificazioni) a vestire i panni della esperta del gruppo: 25 anni da compiere tra una settimana!

Alessandra Frezza, Camilla Lontano, Francesca Tognetti e la neodiciottenne Elena Micheli erano le nostre pentatlete impegnate in questa terza tappa di World Cup. Tre di loro (Frezza, Lontano e Tognetti) hanno centrato l’appuntamento con la finale del sabato: detto già delle altre due finaliste azzurre, la promettentissima Francesca Tognetti ha chiuso al 15° posto con 1289 punti; gara vinta dalla trentatreenne (!) lituana, oro a Londra 2012, Laura Asadauskaite con 1377 punti. Mica una pivella…

Matteo Cicinelli, Alessandro Colasanti, Lorenzo Michele e Gianluca Micozzi, convocato al posto dell’infortunato dell’ultim’ora Fabio Poddighe, sono stati gli italiani in gara a Kecskemét. Solo due di loro (Michele e Micozzi) hanno centrato il pass per la finale domenicale: Micozzi ha chiuso al 25° posto con 1382 punti, mentre Michele al 31° posto con 1362 punti. Per la cronaca, la prova è stata vinta dal forte francese Valentin Prades con 1464 punti davanti all’ungherese Bence Demeter ed all’ucraino Pavlo Tymoshchenko (argento olimpico a Rio) con 1461 punti.

Morale della favola: c’è ancora tanto da lavorare e crescere in vista del futuro più o meno prossimo, ma l’Italia dello Sport del Soldato ha di che sorridere. E non dimentichiamo che nella precedente tappa iridata del Cairo, Alice Sotero, Gloria Tocchi ed il talentuoso diciannovenne Matteo Cicinelli erano stati eccellenti. E si parla di poco più di un mese fa…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: FIPM

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