Ciclismo

Giro d’Italia 2017, sedicesima tappa: Rovetta-Bormio. Il tappone alpino con Mortirolo e Stelvio. Si decide la corsa

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Vietato scherzare. La sedicesima tappa del Giro d’Italia 2017 potrebbe cambiare volto alla Corsa Rosa numero 100: 222 chilometri e oltre 6 ore in bici che potrebbero produrre crisi e distacchi abissali, anche tra gli uomini di classifica. L’inaugurazione perfetta per una terza settimana che promette scintille, spettacolo e fatica sulle Alpi.

IL PERCORSO

Partenza da Rovetta e lunga risalita verso Edolo, con circa 60 chilometri pianeggianti. La fuga potrebbe stentare a staccarsi perché proprio a questo punto della corsa inizierà la salita del Mortirolo e i big potrebbero decidere di preparare le prime mosse tattiche proprio su queste rampe. La salita, dal versante facile di Monno misura 12 chilometri e 600 metri, con una pendenza media del 7,6%. Il tratto più duro, con una massima al 16%, arriva nell’ultima parte dopo una breve fase quasi pianeggiante. Gli ultimi 2 chilometri scendono raramente sotto il 10%. La salita sarà dedicata a Michele Scarponi.

A seguire discesa e poi un tratto in fondovalle per andare da Grosio a Bormio, oltre 20 chilometri che potrebbero consentire al gruppo di ricompattarsi. Qui inizierà la mitica salita dello Stelvio, con i suoi tornati e i paesaggi mozzafiato. 22 chilometri con il naso in sù ad una media del 7,1% di pendenza. Ancora più di questi dati, però, fa impressione l’altitudine, che potrebbe essere la vera discriminante. Tutti gli ultimi 10 chilometri sono sostanzialmente oltre i 2000 metri e la vetta, Cima Coppi del Giro, è a 2700. Qui la salita non può che farsi sentire. Dallo scollinamento mancheranno circa 80 chilometri alla conclusione. Lunga discesa, un ulteriore tratto di fondovalle e poi si ricomincia a salire da Santa Maria Val Müstair.

L’Umbrailpass, salita quasi interamente in territorio svizzero, sono 13 chilometri all’8,4% che non concede mai una tregua. Una salita costante, con pendenze sempre arcigne per tornare ben oltre i 2000 metri e toccare i 2500 in vetta. Il traguardo sarà posto dopo un’ulteriore discesa, a sua volta molto ripida, di circa 20 chilometri verso Bormio. Qui il Giro d’Italia potrebbe cambiare volto.

L’altimetria:

I FAVORITI 

La difficoltà della tappa e la sua naturale importanza in ottica classifica generale fanno propendere per una vittoria dei big della classifica, anche se non possono essere escluse fughe della prima ora, o che nasceranno sul Mortiorlo, in base all’impostazione tattica che verrà data alla corsa. Nairo Quintana sembra nato per tappe di questo tipo, con grandi altitudini e tante salite da affrontare. Il folletto colombiano, inoltre, non teme le discese e questo potrebbe fare al caso suo. Questa potrebbe essere, per caratteristiche, la tappa Nibali. Impegnativa, con salite dure in successione che favoriscono atleti di resistenza e fondo come il siciliano. Per tutti gli altri ci sono più punti interrogativi, con Tom Dumoulin che sarà chiamato a difendersi su quello che potrebbe essere lo scoglio più arduo da superare del suo Giro d’Italia.

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Disegno in copertina a cura di Angelo Giacovazzo (qui il suo profilo Instagram)

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