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Australian Open 2017, Federer e l’incubo Nadal a Melbourne. Lo patirà ancora dal punto di vista psicologico?

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Citazioni cinematografiche (Ritorno al Futuro) o musicali (Che anno è, che giorno è…) sono state dedicate ad un evento inatteso: la finale degli Australian Open 2017 tra Roger Federer e Rafa Nadal. Una sfida che, inevitabilmente, ci fa tornare indietro nel tempo, dal sapore un po’  “vintage” ma che solo a leggere i numeri degli sfidanti vengono i brividi: 49 finali del Grande Slam (28 Federer e 21 Nadal), 31 vittorie (17 lo svizzero e 14 lo spagnolo), 4 successi in Australia (2004, 2006, 2007, 2010) per l’elvetico e 1 per l’iberico, proprio contro “Sua Maestà” nel 2009.

Partendo proprio dall’ultimo atto menzionato e considerando le semifinali di Melbourne del 2012 e del 2014, il fenomeno di Basilea non ha mai battuto il maiorchino sul cemento australiano quando si sono trovati l’uno davanti all’altro. Una tradizione favorevole per Rafa, frutto del momento di massimo fulgore del giocatore di Manacor rispetto ad uno di stasi di Federer. Tuttavia, è un fatto che Roger è in netto svantaggio rispetto al suo eterno rivale nei precedenti (23 contro 11) e non batte il compagno d’avventura di una vita, in un major, dall’ultimo atto di Wimbledon del 2007. Dati che parlano chiaro sulla sofferenza tecnica e psicologica del rossocrociato nei confronti di un tennista dalla caratteristiche particolari.

Il mancino ispanico, infatti, ha fatto del suo diritto ad uncino un’arma letale contro il rovescio in back del suo avversario, costruendo su una difesa quasi snervante gran parte delle vittorie negli scontri diretti. Questo torneo, dopo i tanti problemi fisici delle ultime due stagioni, hanno riproposto un Nadal nuovamente in grado di soffrire ed emergere nel braccio di ferro. Una condizione fisica invidiabile che lo ha portato a superare prove di grande difficoltà come l’ultima contro un Grigor Dimitrov fantastico, piegato al quinto set.

Sarà dunque un’altra occasione in cui vedremo il trionfo del più giovane dei due contendenti? Non è detto. Lo svizzero, reduce anch’egli da uno stop piuttosto lungo, è tornato sui campi con la solita maestria e determinazione, piegando le velleità di tennisti molto solidi come Kei Nishikori e Stan Wawrinka (vincitore degli Open australiani nel 2014) e guadagnandosi l’accesso per l’ultima esibizione nella Rod Laver Arena. Una chance dunque di vendicare i ko citati, ricordando altresì che l’ultima partita (finale di Basilea 2015) ha visto il suo trionfo. Di sicuro sarà un gran spettacolo ed il 29 gennaio, a partire dalle ore 09:30 (diretta tv su Eurosport) scopriremo se “The Magician” sarà più forte delle statistiche e delle sue paure.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da profilo pagina facebook Australian Open

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