Doping
Doping, la Russia ammette: “Uno dei maggiori complotti della storia sportiva, lo Stato non c’entra niente. E non siamo i soli…”
Arrivano importantissime notizie dal New York Times che rilancia delle dichiarazioni provenienti dalla Russia riguardanti lo scandalo doping che ha coinvolto il Paese di Putin.
Stando a quanto riporta il quotidiano statunitense, la Russia avrebbe ammesso che tale situazione sia “uno dei maggiori complotti nella storia dello sport“. Una cospirazione che non riguarderebbe soltanto i Giochi Olimpici invernali di Sochi 2014 ma anche altre edizioni della manifestazione a cinque cerchi, sia estive che invernali. Il NYT riferisce infatti parole di diversi funzionari russi che tuttavia negano il coinvolgimento diretto in questa situazione dello Stato.
I russi dunque non respingono le accuse e rilanciano: secondo le interviste del media americano, i russi sono pienamente convinti di non essere i soli ad essere stati coinvolti in uno scandalo doping. Anche molte nazioni occidentali si sarebbero infatti “macchiate” di questo peccato ma tali sistemi sarebbero stati coperti dal Comitato Internazionale Olimpico. Grigory Rodchenkov, direttore del laboratorio di antidoping russo, ha inoltre svelato al New York Times come fosse presente nell’ambiente sportivo del Pese un sistema pianificato di doping per rendere concreto un dominio della Russia nello sport, sia alle Olimpiadi estive che a quelle invernali. Le indagini condotte da Richard McLaren, legale della WADA (Agenzia mondiale per l’Antidoping), infatti hanno avuto soprattutto lo scopo di spingere il CIO alla revisione del medagliere di Sochi 2014, con una penalizzazione per la Russia soprattutto in ottica Pyeongchang 2018.
Una situazione difficile da decifrare, un rompicapo che certamente non fa bene al mondo dello sport.
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter