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Scherma: dall’assenza a Rio ad un futuro importante, la spada femminile vuole ripartire

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L’assenza della squadra di spada femminile a Rio 2016 è ancora una ferita aperta nella scherma italiana, un vuoto che la medaglia d’argento di Rossella Fiamingo ha solamente in parte colmato. Resta davvero una grande amarezza per un gruppo che si è perso nell’ultimo anno e ha clamorosamente fallito la qualificazione all’Olimpiade.

Solamente un anno fa il quartetto azzurro si presentava agli Europei di Montreux da numero uno al mondo e con la quasi assoluta certezza di partecipare da protagonista ai Giochi Olimpici. Una serie infinita di eliminazioni e di risultati veramente deludenti hanno portato poi al disastro della mancata qualificazione della squadra, che ha così costretto l’Italia ad avere una sola rappresentante in Brasile.

A Rio Rossella Fiamingo si è dimostrata la solita straordinaria “garista”, conquistando una bellissima medaglia d’argento, anche con qualche rimpianto per la rimonta subita dall’ungherese Emese Szasz. La siciliana è certamente il punto di riferimento della spada femminile italiana, ma deve ora diventare una leader anche per la squadra, cosa che nelle passate stagioni non è mai riuscita a fare, rendendo in maniera completamente diversa dall’individuale.

Mara Navarria è stata certamente la più penalizzata dalla mancata qualificazione della squadra. Lei non avrebbe avuto il minimo problema ad essere presente a Rio, essendo tra le prime dieci del ranking mondiale. La friulana ha tentato una rimonta incredibile su Rossella Fiamingo, ma la vittoria mondiale della connazionale ha fatto la differenza. Tokyo 2020 è lontana e bisogna capire se Mara ci sarà, ma sicuramente darà un contributo fondamentale in queste prossime stagioni alla squadra, perchè non si può assolutamente fallire nuovamente l’obiettivo.

Del quartetto storico facevano parte Bianca Del Carretto e Francesca Boscarelli, ma ormai loro sono state sostituite da Alberta Santuccio e Giulia Rizzi. Entrambe rappresentano il futuro della spada italiana, anche perchè tutte e due sono state capaci di salire sul podio in Coppa del Mondo.
A loro due va aggiunto il talento cristallino di Alice Clerici, oro iridato in carica nella categoria giovani e già presente in pianta stabile in Coppa del Mondo. Fari puntati anche su Alessandra Bozza, lei invece oro mondiale tra i cadetti, che è comunque ancora molto giovane e che dovrà crescere gradualmente nel modo giusto.

I nomi per ripartire e per costruire un quadriennio vincente ci sono. La spada femminile è pronta a cancellare la delusione di Rio e il cammino verso Tokyo è appena iniziato.

 

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 Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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