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Tennis, Fed Cup 2016: Italia, ora è il momento della risalita, ma il ricambio generazionale non esiste

Andrea Ziglio

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Diciotto anni dopo l’Italia si trova nella Serie B della Fed Cup. Con una generazione di giocatrici arrivata probabilmente al capolinea in maglia azzurra, inizia un lungo percorso di risalita con poche certezze e moltissime incognite.

Nel febbraio del prossimo anno l’Italia giocherà un match nel World Group II e lo farà da testa di serie contro una di queste avversarie: Belgio (in casa), Ucraina (in trasferta), Slovacchia (sorteggio per definire la sede) e Cina Taipei (sorteggio per definire la sede). Match che un tempo non avrebbero messo nessuna preoccupazione alla nostra squadra e che invece ora spaventano perchè il futuro è incerto e non sembra essere molto positivo.

Si ripartirà certamente da Sara Errani, che diventerà il punto di riferimento per l’Italia. La bolognese è reduce da un anno passato difficile e anche in questa stagione sono state davvero poche le soddisfazioni. La seconda singolarista sarà Karin Knapp, buona giocatrice ma non certamente ai livelli eccezionali che ci hanno abituato le varie Vinci e Pennetta.
La grande speranza è che entrambe stiano bene e che non ci siano eventuali infortuni a togliere dalla scena una delle due, perchè a quel punto l’Italia lotterebbe non per una promozione immediata, ma per evitare un ulteriore tracollo in Serie C.

Con Vinci, Schiavone che sembrano aver detto addio all’azzurro, Pennetta ormai ritirata e Giorgi fuori dal giro della nazionale, la situazione è drammatica sul piano sportivo. Il ricambio generazionale non c’è stato e le giovani azzurre continuano a faticare. Due buoni prospetti come Nastassja Burnett e Gioia Barbieri sembrano essere ormai spariti dal tennis che conta ed entrambe sono attualmente oltre la 300esima posizione. La migliore è Martina Caregaro (classe 1992) che si trova al numero 276 del ranking Wta, ma anche lei non si è mai affacciata ai tornei più importanti.
E’ il momento della risalita, ma anche quello della riflessione e del lavoro, perchè il rischio di sparire nell’oblio è alto e le nostre veterane hanno sempre nascosto questo grande problema.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

Foto pagina FB di Fan Club Sara Errani

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