Editoriali

Sport invernali – Italia, un pokerissimo di Coppe del Mondo. Poste le basi per Pyeongchang 2018

Federico Militello

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Cinque Coppe del Mondo e 87 podi complessivi nelle competizioni di rango più elevato: si conclude una stagione entusiasmante e memorabile per l’Italia degli sport invernaliTanti trionfi, molti dei quali storici in un’annata che ha confermato il Bel Paese tra le potenze globali della neve e del ghiaccio. 

Michela Moioli, 21 anni da compiere solo nel mese di luglio, è già (ampiamente) nella storia dello snowboard. La bergamasca, che vanta un bronzo iridato in bacheca, ha conquistato la sfera di cristallo nel cross con una regolarità di piazzamenti impressionante, ottenendo cinque podi complessivi in otto gare (con la vittoria di Veysonnaz, pista dove si era già imposta anche nel 2015). Il suo ‘peggior’ risultato resta il sesto posto nella prima tappa a Montafon, a riprova dell’eccellente competitività raggiunta dall’azzurra, più che mai una certezza dello sport nazionale. Oltre ad una giovanissima già consacrata, lo snowboard ha celebrato anche il successo della Coppa del Mondo di PSL per mano del veterano Roland Fischnaller. 35 anni e non sentirli per l’altoatesino, cui tuttavia è sfuggita la vittoria più ambita, quella della classifica generale di Parallelo. Considerando che il PSL non fa più parte delle specialità olimpiche, il nativo di Bressanone dovrà concentrarsi maggiormente sul PGS in vista del 2018, specialità dove ha incontrato delle difficoltà nell’ultimo biennio.

Dopo oltre vent’anni, l’Italia ha rimesso in bacheca una Coppa del Mondo di biathlon grazie al trionfo di Dorothea Wierer nell’individuale. Una stagione meravigliosa per la quasi 26enne di Rasun, coronata dall’argento mondiale nell’inseguimento e dal terzo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo. Maestra nel ridurre al minimo i tempi di esecuzione al poligono, l’altoatesina ha trovato quella continuità nel rendimento sugli sci necessaria per fregiarsi dello status di big del circuito.

In un pokerissimo leggendario, hanno emozionato le affermazioni di Federico Pellegrino e Peter Fill. Il primo ha interrotto una ventennale egemonia scandinava, regalando all’Italia dello sci di fondo la prima Coppa del Mondo sprint della sua storia. Un rendimento sensazionale per l’aostano: 5 vittorie individuali (cui si aggiunge quella nel team-sprint con Dietmar Noeckler), con la ciliegina finale a Canmore, dove ha agguantato una pesantissima affermazione in tecnica classica, degna apoteosi per un fondista ormai completo e competitivo anche sulle distanze più lunghe (fattore determinante in ottica staffetta 4×10 km).

Va annoverata tra le imprese storiche anche quella di Fill, capace di far cadere un tabù di mezzo secolo e portare finalmente nello Stivale la Coppa del Mondo di discesa. Un risultato che ha premiato la tenacia e la caparbietà del 33enne di Castelrotto, il più costante in una stagione dove spicca l’acuto nel tempio di Kitzbuehel.

Moioli, Fischnaller, Wierer, Pellegrino, Fill, ma non solo. L’Italia ha messo in luce diversi talenti in svariate discipline, con un’età media che profuma di futuro. Pensiamo a Francesco De Fabiani nello sci di fondo, Federica Brignone e Dominik Paris nello sci alpino, Mirko Felicetti ed Edwin Coratti nello snowboard alpino, Dominik Windisch e Lisa Vittozzi nel biathlon, Dominik Fischnaller nello slittino, Andrea Giovannini e l’intera squadra maschile nello speed skating, senza dimenticare alcune certezze consolidate come Arianna Fontana nello short track o Anna Cappellini e Luca Lanotte nel pattinaggio di figura. Le basi sono state poste: guardare con fiducia alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 si può.

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federico.militello@oasport.it

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