Ciclismo

Ciclismo, Julien Jurdie: “E’ stata una moto ufficiale di gara. Non ha avuto il tempo di frenare”

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Giungono ulteriore testimonianze dopo il tragico incidente nel corso della Gent-Wevelgem 2016 che ha causato la morte del corridore belga della Wanty Goubert Antoine Demoitié. A fornire ulteriori dettagli e conferme sull’accaduto è stato il direttore sportivo del Ag2r Julien Jurdie il quale, intervistato da L’Equipe, ha dichiarato di aver visto Demoitié a terra in posizione fetale, rendendosi subito conto della gravità della situazione: “Ho aspettato fino al mattino per andare sul sito web de l’Equipe per leggere della scomparsa di Antoine Demoitié. Non volevo avere la conferma di ciò che già sospettavo” – ammette Jurdie.

Spiegando meglio l’accaduto, il direttore sportivo afferma che: “Eravamo dietro ad terzo gruppo di 30 corridori che inseguivano. Ricordo che c’era un forte vento e ci trovavamo in leggera discesa ad una velocità di circa 70km/h. Ho visto dei ragazzi cadere come se avessero perso l’equilibrio. Nel giro di un secondo una moto ha colpito i piloti. Il pilota non ha avuto il tempo di frenare. E ‘stata una moto ufficiale di gara – precisa Jurdie.

Ho capito immediatamente che era accaduto qualcosa di serio. Con il mio meccanico Marc Accard ho visto il corridore della Cofidis Jonas Ahlstrand alzarsi, oltre a un atleta della Lampre ed ai due ciclisti della Wanty: Antoine Demoitié e un altro (Simone Antonini). Ho subito notato che il belga era in posizione fetale ed è stato terribile. Quando vedi un incidente si spera sempre che i ragazzi non si siano fatti troppo male, ma questa volta si poteva vedere che era una cosa grave. Mi sarebbe piaciuto non testimoniare mai una cosa del genere” – confessa il ds. della Ag2r.

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Twitter: @Giandomatrix

Immagine: profilo twitter Antoine Demoitié

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