Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo: Italia, quanti sorrisi

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Tre podi in tre giorni. Non solo: la costante sensazione, con l’ovvia eccezione dello slalom femminile, di avere una squadra a più punte, capace di andare a bersaglio con diverse frecce. Al giro di boa della trasferta americana di Coppa del Mondo, l’Italia dello sci alpino può ampiamente sorridere.

Per cavalleria partiamo dalle ragazze. In tanti aspettavano Federica Brignone alla prova del nove: dopo la vittoria di Sölden, la valdostana andava a caccia di una conferma cruciale sulle nevi del Colorado. E la conferma è arrivata, pur con una seconda manche non ottimale e anche grazie al regalo confezionato e firmato da Mikaela Shiffrin: terzo posto, un altro podio, leadership nella coppetta di specialità mantenuta. Avanti così, dunque, e avanti così anche per una Manuela Moelgg semplicemente ammirevole per essere tornata a livelli da cui mancava da ormai tre o quattro stagioni: nessun rammarico per il podio sfiorato, ci sono dei quarti posti “belli” e questo è uno di tali casi, perché deriva da una prestazione garibaldina, orgogliosa e tecnica. A proposito di tante frecce: se la trentaduenne cresciuta al Plan de Corones può ripartire da lì per una stagione di altissimo profilo, l’intera squadra di gigante regala conferme importanti. Una squadra talmente completa da potersi permettere anche le sbavature nella seconda prova di Francesca Marsaglia e Irene Curtoni senza inficiare un risultato complessivo davvero buono: oltre alle due già citate, altre tre ragazze entrano nelle quindici (sì, da Nadia Fanchini ci si attendeva di più, ma le sue nevi devono ancora arrivare) e Sofia Goggia bissa il sedicesimo posto inaugurale proseguendo senza strafare sulla via della rinascita.

Foto: Alessandro Trovati Pentaphoto

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Lo slalom femminile conferma al contrario tutte le sue difficoltà. Troppi errori per Chiara Costazza, giustamente arrabbiata dopo l’uscita nella gara di ieri sera quando sembrava prospettarsi un importantissimo piazzamento tra le dieci. Troppo rammarico per Irene Curtoni, due splendide prime manche e due errori altrettanto pesanti, soprattutto per il morale, in una serie di gare dove ha raccolto molto meno di quanto seminato.

Nella velocità maschile, invece, si temeva una squadra “Pariscentrica”: il campione non ha certo offerto due prestazioni negative sfiorando anzi il podio. Ma è ovviamente Peter Fill l’MVP del weekend: l’America gli va a genio e due podi consecutivi non li metteva a segno dal 2013, peraltro a Beaver Creek dove si andrà nel prossimo fine settimana. Sicuro, tecnico, soprattutto scorrevole dove i materiali fanno tanto: gli è mancato solo un centesimo per la più totalizzante gioia della vittoria. Al suo fianco, oltre a Paris, citiamo un Mattia Casse che eguaglia il suo miglior risultato di sempre col 15° posto nel superg di ieri: come abbiamo ripetuto tante volte, si tratta di un indubbio talento nel quale avere fiducia, perciò un inizio di stagione del genere può solo fargli bene. Rivedibili Innerhofer e Heel, ma l’Italia sorride comunque.

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foto: credit Fisi

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