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Doping, WADA: le agenzie di Russia e Ucraina dichiarate “non conformi”

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L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) è tornata all’attacco contro la Russia, dichiarando “non conforme” al regolamento internazionale la Rusada, l’agenzia antidoping responsabile dei controlli sul suolo nazionale del più grande Paese del mondo. La decisione è arrivata dopo che l’ormai noto rapporto della commissione indipendente presieduta dal canadese Dick Pound ha messo in evidenza il ruolo della stessa Rusada nel coprire alcuni casi di positività riguardanti atleti russi. La Russia non potrà dunque organizzare eventi sportivi internazionali fino a quando non disporrà di un organismo di controllo antidoping giudicato conforme alle regole della WADA. A finire sotto la lente d’ingrandimento, però, non è solamente la Russia: anche Ucraina, Argentina, Israele, Bolivia ed Andorra hanno subito lo stesso provvedimento ai danni dei loro rispettivi organi nazionali di controllo.

Nel frattempo, la Russia ha già annunciato di voler fondare una nuova agenzia antidoping ex-novo, mandando di fatto in pensione la vecchia Rusada, rivelatasi inefficace. Il Comitato Olimpico Russo ha anche annunciato la creazione di un comitato con il compito di purificare la federazione nazionale di atletica, mentre il prossimo 16 gennaio verrà nominato un nuovo presidente della stessa federazione, con il compito di portare la Russia alle Olimpiadi di Rio 2016, qualora la IAAF decida di interrompere la sospensione del Paese da tutte le competizioni internazionali di atletica leggera.

 

 

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giulio.chinappi@oasport.it

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