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Atletica, Mondiali 2015 – Pryce Reginetta di velocità! Lavillenie, che maledizione! Kemboi, il più forte di sempre

Stefano Villa

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Terza giornata di gare ai Mondiali 2015 di atletica leggera a Pechino (Cina). Cinque titoli in palio, tante sorprese, conferme e grandi prestazioni.

 

100 METRI (femminile) – Finale:

Con una facilità disarmante e senza la sfida che si attendeva alla vigilia, Shelly-Ann Fraser-Pryce si conferma la donna più veloce della Terra e la Reginetta indiscussa della specialità più affascinante. La giamaicana conquista il terzo titolo iridato sulla distanza, il sesto assoluto, l’ottava medaglia ai Mondiali.

La Fraser torna a vincere nello Stadio che le regalò l’apoteosi olimpica nel 2008 (poi bissata a Londra 2012), confermandosi come uno dei talenti più cristallini e vincenti dell’atletica contemporanea. La piccola isola caraibica ribadisce i due titoli più prestigiosi del circuito dopo l’impresa di Usain Bolt.

La 28enne è partita rapidissima, chiudendo la sua fatica in un interessante 10.76 (seconda prestazione mondiale dell’anno alle spalle del suo 10.74) ma è stata davvero sbalorditiva la rimonta di una scatenata Dafne Schippers. L’olandese di razza caucasica, Campionessa d’Europa in carica e fino a due stagioni fa fortissima eptathleta, ha sfruttato la sua rinomata progressione per rimontare spingendosi fino a un immenso 10.81 (record nazionale, a otto centesimi dal record europeo della Arron vecchio di 17 anni): medaglia d’argento, primo podio iridato della carriera a 23 anni.

Medaglia di bronzo per la statunitense Tori Bowie (10.86) che aveva impressionato nei turni eliminatori ma che non è riuscita a ripetersi in finale. Beffata comunque l’altra giamaicana Veronica Campbell-Brown (quarta in 10.91), sprofondata la Okagbare (11.02).

 

SALTO CON L’ASTA (maschile) – Finale:

La maledizione continua! Il Campione indiscusso dell’asta, già primatista mondiale e riconosciuto universalmente come il miglior rappresentante della disciplina nel post Bubka, fallisce ancora l’assalto al titolo mondiale!

Per la quarta volta Renaud Lavillenie non riesce a mettersi al collo l’agognato oro iridato: sale ancora una volta sul podio, ma intasca solo un’amarissima medaglia di bronzo in coabitazione con i polacchi Pawel Wojciechowski e Piotr Lisek. Dopo aver centrato 5.80 al primo tentativo, il francese ha commesso tre nulli a quota 5.90 e addio sogni di gloria. Per lui che è avvezzo a volare oltre i sei metri…

Il nuovo Campione del Mondo è a sorpresa il canadese Shawnacy Campbell Barber, classe 1994, sbucato fuori solo durante questa stagione vincendo i Giochi PanAmericani e balzando a 5.93. Il nordamericano si rende protagonista di un percorso netto e salta 5.90 al primo tentativo. Sogna a occhi aperti quando sbagliano Lavillenie e i polacchi, Holzdeppe è a due nulli ma infila la terza.

Si passa a 6.00 metri, la quota d’eccellenza, il club superato da pochi. Il Campione del Mondo in carica, colui che beffò Lavillenie a Mosca, non riesce a scavalcarla. Solo argento per il tedesco, festa sfrenata per un incredulo Barber (per la cronaca tre nulli anche per lui ai sei metri).

 

3000 METRI SIEPI (maschile) – Finale:

Senza se e senza ma Ezekiel Kemboi può essere considerato come uno dei più grandi siepisti della storia dell’atletica leggera. Il kenyota conquista il quarto titolo mondiale consecutivo a cui si aggiunge l’oro olimpico: da Berlino 2009 la specialità porta solo il suo nome.

A Pechino, nello stadio in cui concluse al settimo posto le Olimpiadi 2008, si rende protagonista di un assolo di primissima classe chiudendo in 8:11.28. Trionfo assoluto del Kenya che piazza quattro atleti nelle prime quattro posizioni: la scuola della specialità è sugli altipiani.

Medaglia d’argento per Conseslus Kipruto che aveva fatto gara di testa (8:12.38) nei primi 2000 metri precedendo sul finale Brimin Kiprop Kipruto (8:12.54) e Jairus Kipchoge Birech (8:12.62).

 

10000 METRI (femminile) – Finale:

Il grande ritorno di Vivian Cheruiyot! Dopo aver dominato i Mondiali 2011 (doppietta 5000m-10000m) la kenyota ritrova il successo sulla distanza più lunga in pista, trionfando in 31:41.31. Alle sue spalle l’etiope Gelete Burka (31:44.77), meravigliosa terza la statunitense Emily Infeld (31:43.49) per un pubblico così vario e quasi sorprendente che ha visto giù Kypyego, Flanagan, Heroye, tutte accreditate della grande prestazione.

 

SALTO TRIPLO (femminile) – Finale:

Caterine Ibarguen si conferma sul tetto del Mondo dopo il trionfo di Mosca 2013 e conquista la sua terza medaglia iridata considerando anche il bronzo di Daegu 2011. La colombiana si mette subito al comando al secondo tentativo quando con un eccellente 14.80 risponde al 14.78 della Knyazyeva-Minenko.

La 31enne si migliora ulteriormente alla quarta prova (14.90) e non ce n’è più per nessuna. Anche perché a sorpresa manca l’attesa sfida con Olha Saladuha ed Ekaterina Koneva, letteralmente sprofondate e incappate nella classica giornata no: l’ucraina è sesta in 14.41, la russa è settima con 14.37.

L’argento va al collo della meravigliosa israeliana Hanna Knyazyeva-Minenko (14.78, record nazionale) mentre il bronzo è tutto per la kazaka Olga Rypakova grazie a un ultimo balzo superlativo (14.77) con cui scavalca la sfortunata Gabriela Petrova.

 

400 METRI (maschile) – Semifinali:

Dopo i botti delle batterie, la situazione si placa ma i big si rispondono a distanza. Il migliore è il botswano Isaac Makwala (44.11), ottimo il Campione Olimpico Kirani James (44.16), promosso il sudafricano Wayde Van Niekerk (44.31) che sconfigge il favorito LaShawn Merritt (44.34).

Dopo il clamoroso sub 44’’ del turno eliminatorio, l’arabo Yousef Masrahi corre sul piede del 44.40 nella serie di Makwala e passa il turno. Record nazionale del dominicano Luguelin Santos (44.26 alle spalle di James) che sarà da tenere d’occhio. Ripescati per la finale il britannico Rabah Yousif (44.54, personale) e il trinidegno Machel Cedenio (44.64).

 

400 METRI OSTACOLI (femminile) – Semifinali:

Nessun problema per le big. L’icona Zuzana Hejnova ha realizzato il miglior tempo (54.24), molto bene anche la statunitense Cassandra Tate (54.33), mentre sorprende la danese Sara Slott Petersen che vince la propria serie (54.34) che sconfigge la giamaicana Kaliese Spencer (54.45) tra le favorite per le medaglie. Faticano più del previsto la britannica Eilidh Child (54.80) e la statunitense Shamier Little (54.86) che devono ricorrere al ripescaggio. In finale anche la sudafricana Wenda Nel (54.63) e la giamaicana Janieve Russell (54.78).

 

TIRO DEL GIAVELLOTTO (maschile) – Qualificazione:

Eliminato il Campione Olimpico Keshorn Walcott, tutti gli altri big non deludono. Norma di qualifica per il kenyota Julius Yego (84.46), l’icona Vitezslav Vesely (83.63), il monumento Tero Pitkamaki (83.43), l’egiziano Ihab El Sayed (82.85). La miglior misura è però del tedesco Andreas Hofmann (86.14) che precede il giapponese Ryohei Arai (84.66). In Finale anche l’argentino Braian Toledo (83.32), il tedesco Thomas Roehler (83.23), il finlandese Antti Ruuskanen (82.20), lo svedese Kim Amb (81.63), l’estone Risto Matas (81.56), il tedesco Johannes Vetter (80.86).

 

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