Ciclismo

Giro d’Italia 2015: Paolo Tiralongo eroe a San Giorgio del Sannio! Uran perde ancora terreno

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Un vero e proprio inferno, fatto di 4000 metri di dislivello in 224km tra Benevento e San Giorgio del Sannio per la nona tappa del Giro d’Italia 2015. Tre GPM, una serie infinita di saliscendi e un cuor di leone in trionfo. Paolo Tiralongo (Astana) sveste eccezionalmente i panni del gregario e si prende il successo in una delle giornate più complicate della Corsa Rosa, senza respiro e di difficile interpretazione. E a quasi 38 anni.

La tappa si infiamma subito, fin dai primi mangia e bevi, Dal gruppo provano ad uscire in tredici inizialmente, ma la Tinkoff – Saxo di Contador lascia poco spazio e li riprende dopo qualche chilometro in cui il vantaggio dei battistrada non supera mai i 30″. Gli scatti si susseguono, ma la media elevatissima (44,5km) della prima ora concede ben poche speranze. Soltanto dopo 50km e ai piedi della prima salita di giornata, il Monte Terminio (GPM di seconda categoria, 20km al 4%), gli uomini della Maglia Rosa danno il ‘benestare’ ad un gruppetto di undici corridori estremamente interessante, formato da Carlos Betancur (Ag2r La Mondiale), Paolo Tiralongo (Astana), Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF), Amael Moinard (BMC), Kenny Elissonde (FDJ), Jesus Herrada (Movistar), Ryder Hesjedal, Tom-Jelte Slagter (Cannondale – Garmin), Simon Geschke (Giant-Alpecin), Maxim Belkov (Katusha) e Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo). Lungo l’ascesa la fuga acquisisce cinque minuti di vantaggio (Geschke scollina per primo), che diventano sei sulla successiva discesa, quando il plotone principale torna ad alzare il ritmo in concomitanza con la seconda vera asperità di giornata, il Colle Molella (GPM di prima categoria, 9,5km al 6,3%).

Tra i fuggitivi, Colbrelli e Belkov perdono inizialmente contatto (rientreranno successivamente), mentre il gruppo Maglia Rosa viene scremato in maniera importante dall’Astana tanto da contare, al termine della salita, circa venti corridori e un ritardo dai battistrada (sempre Geschke primo al GPM, posto a 80km dall’arrivo) di poco più di 2′. In discesa, tuttavia, la fuga torna ad avere un vantaggio di oltre quattro minuti, anche perché il gruppo viene rallentato dalle bandiere rosse dei giudici a causa della sede stradale estremamente stretta e della caduta di una moto di un fotografo. Davanti, invece, si sgancia dai compagni di avventura Tom-Jelte Slagter, che in pochi chilometri acquisisce un vantaggio consistente sui nove inseguitori, così come quello della fuga generale sul gruppo Maglia Rosa, addirittura oltre i sei minuti a 50km dalla fine. Ai -40 Paolo Tiralongo prova a sganciarsi, seguito da Herrada Lopez, ma il suo tentativo dura una manciata di chilometri: il gruppetto dei nove torna immediatamente compatto all’inseguimento di Slagter, che mantiene circa 1’50” di vantaggio sugli inseguitori all’imbocco dell’ultimo GPM, il Passo Serra (2^ categoria, 3,6 km all’8%), posto a 11km dal termine.

Sulle rampe più dure a muoversi per primo è ancora Tiralongo, mentre dietro è nuovamente Fabio Aru a dare fuoco alle polveri. Il sardo si porta dietro il solito Mikel Landa e dei reattivi Alberto Contador e Richie Porte, mentre Rigoberto Uran non risponde e resta nella pancia del gruppo. E’ una corsa nella corsa: davanti, gli sforzi di Tiralongo vengono ripagati e l’italiano recupera quasi completamente Slagter, scollinando a 7″ dall’olandese e agganciandolo ai -8, mentre il quartetto con la Maglia Rosa passa a 1’33” e rifila 40″ a Uran. Ai -5, intanto, la strada torna a salire e Tiralongo toglie facilmente di ruota uno sfinito Slagter. Per il siciliano è un gioco da ragazzi arrivare fino al traguardo di San Giorgio del Sannio e conquistare la sua terza vittoria di tappa al Giro d’Italia in carriera. Seconda posizione per un indomito Steven Kruijswik a 23″, che vince la volata per il secondo posto davanti a Simon Geschke.

Fabio Aru (commosso al traguardo), invece, dimostra ancora una volta la sua superiorità allo sprint e strappa un secondo a Contador e Porte, mentre Uran arriva a 47″ dagli altri grandi favoriti del Giro.

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