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Tennis, Australian Open 2015: azzurri in chiaroscuro, poche sorprese

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Nella seconda giornata degli Australian Open 2015, le notizie che vengono da Melbourne sono in chiaroscuro per l’Italia. Le vittorie di Camila Giorgi, nel derby contro Flavio Pennetta, e il bel successo di Paolo Lorenzi, contro Alexandr Dolgopolov, testa di serie numero 21,  fa da contraltare ai brutti ko di Francesca Schiavone ma soprattutto di Fabio Fognini, testa di serie numero 16 del torneo, contro il colombiano Alejandro Gonzalez, numero 107 ATP.

Parlando di quest’ultimo, siamo alle solite: partita letteralmente buttavia via con tantissimi errori non forzati, specie nelle fasi decisive del match, e l’impressione di una indolenza nel gioco tale da suscitare davvero delusione in chi guarda dall’esterno. Dopo un primo set condotto con autorità, Fognini nel resto della partita ha perso completamente la bussola e non ha più ritrovato il filo del discoso. Gonzalez, improvvisamente, si è ritrovato a gestire un match senza apparente difficoltà, attendendo l’errore del nostro portacolori. Senza apparente fatica, il colombiano si è aggiudicato il confronto al quarto set e resta, oggettivamene,il ramarrico per l’ennesima esibizione deludente del miglior giocatore che abbiamo. Urge un’attenta riflessione perchè ormai il nome di Fabio sta diventando più ricorrente per questioni extra-agonistiche che sportive, pertanto questa cocente eliminazione al primo turno è un chiaro segnale di allarme. Non è un caso che questa prematura uscita di scena verrà pagata a caro prezzo dal tennista azzurro che, al termine degli Open australiani, uscirà dalla top 20 e vedrà drasticamente ridimensionate le proprie ambizioni.

Un discorso diverso lo merita Francesca Schiavone. La lombarda sta vivendo un momento complicato ormai da una stagione e non sembra più in grado, con il proprio gioco, di poter impensierire giocatrici che hanno una velocità di palla sempre più veloce e penetrante. La tattica di Francesca, basata su tocchi raffinati e rapidi cambi di ritmo, deve essere associata ad una freschezza atletica che, fisiologicamente, la “leonessa” non può avere, come qualche anno fa, per pure questioni anagrafiche. La sconfitta contro l’americana Coco Vandeweghe è figlia di questa sensibile differenza nel modo di colpire la palla e fare dei winners. Le percentuali bassissime con la seconda di servizio sono, ad esempio, solo una conseguenza delle difficoltà di cui stiamo parlando. Pertanto, è ammirevole che la Schiavone voglia cercare di riscattarsi da un 2014 tutt’altro che esaltante, ma va da sé che servono dei correttivi tecnici importanti per ottenere risultati adeguati al curriculum dell’atleta azzurra.

Per quanto riguarda le luci, senza dubbio quelle sono di Camila Giorgi e Paolo Lorenzi. La Giorgi, come sempre, nella partita con la Pennetta ha alternato momenti di grande gioco ad altri di buio totale e la partita risolta al terzo set ne è una dimostrazione. Non lo diciamo certo ora, le qualità di gioco di Camila sono da prime 10, perchè ha quella profondità di palla che le consente, soprattutto su superfici veloci, di fare la differenza e vincere molti scambi. Tuttavia, questo non viene accompagnato, continuativamente, da una solidità e da un limite di errori accettabile. Il derby vinto contro Flavia può essere una iniezione di fiducia importante ma è ovvio che per aspirare al meglio serve uno step superiore soprattutto sotto il profilo psicologico. La vera sorpresa della giornata, tornando al settore maschile, è quella di Paolo Lorenzi che ha sconfitto in 3 set  Dolgopolov, testa di serie 21 di questi Australian Open. E’ giusto precisare che l’ucraino si è presentato allo Slam non nelle migliori condizioni fisiche ed è stato in dubbio fino alla fine, tuttavia Lorenzi è stato abilissimo nello sfruttare l’occasione e capitalizzare al meglio la possibilità. Ora, nel secondo turno, lo attende un avversario durissimo come Vasek Pospisil, molto forte su queste superfici e in grado di far pesare decisamente i colpi.

Per chiosare, sul resto della giornata, è stato un Day 2 all’insegna delle conferma sia nel tabellone maschile che femminile con le esibizioni di Novak Djokovic, Stainslas Wawrinka e Serena Williams che si sono imposti con grande agio nei loro esordi e che hanno dato un chiaro segnale di presenza ai propri rivali. Il resto del mondo avanza, l’Italia sembra invece perdere i pezzi migliori.

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Immagine: Tonelli Federtennis

giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

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