Precisione

Tiro a volo, Mondiali 2014: Italia leader del settore, cresce il resto del mondo

Pubblicato

il

Esattamente un anno fa, dato il periodo, si era parlato di un’ottima vendemmia per l’Italia reduce dalla straordinaria rassegna iridata di Lima 2013. Due ori nel trap e due argenti nello skeet, il solo double trap fuori dal podio. A Granada le medaglie individuali sono state due, il 50% in meno, con il settore femminile a quota zero; un fatto più unico che raro dato che negli anni 2000, soltanto nel 2001 e nel 2011 le azzurre non avevano raccolto podi a livello individuale. Mostrati questi dati utili soprattutto per capire il valore della squadra italiana, è bene affermare sin da subito che la nazionale azzurra si conferma indiscussa regina dei piattelli, in uno sport sempre più globalizzato con atleti sul podio o appena fuori provenienti da tutto il mondo.

Dalla cilena Francisca Crovetto Chadid, quinta nello skeet femminile al lussemburghese Lyndon Sosa, sesto nel trap maschile. Merita una citazione a parte invece l’egiziano Azmy Mehelba. Primo storico podio per i faraoni nello skeet che avevano tuttavia in bacheca già due medaglie nel trap: l’oro di Hussam El Badrawi nel 1959 e il bronzo di Seif Allah Ghaleb nel 1947.

Tiro a volo è anche sinonimo di sport senza età. Se il brasiliano classe 1967 Rodrigo Bastos, quinto nel trap a Granada, vuole partecipare alla sua terza rassegna a cinque cerchi dopo Seoul ’88 e Atene ’04, la 20enne statunitense Brandy N Drozd si è consacrata portandosi a casa l’oro nello skeet.

Vediamo dunque nel dettaglio come sono andati gli azzurri nelle tre diverse specialità, tenendo presente che ben tre delle cinque gare a squadre sono state vinte dagli atleti italiani.

Trap Soltanto lo skettista sovietico Jury Tsuranov ha conquistato più medaglie individuali di Giovanni Pellielo che con il bronzo di Granada ha raggiunto a quota 8 Ennio Falco. Al tiratore di Vercelli manca soltanto l’oro olimpico per chiudere una carriera leggendaria. Mondiale senza squilli invece per Massimo Fabbrizi, il quale può comunque ritenersi fortunato per essere uscito illeso da un pauroso incidente automobilistico al rientro in Italia. Bene anche Valerio Grazini, tornato ad alti livelli dopo qualche gara di Coppa del mondo sottotono.

In campo femminile non ha cambiato marcia Jessica Rossi, apparsa in difficoltà durante tutta la stagione. Brava invece Deborah Gelisio, campionessa europea in carica e quinta in Spagna. Entrambe, siamo certi, non avranno difficoltà a centrare il pass per Rio nel 2015.

Double Trap Il podio mancava dal 2009. A Granada sono arrivati l’argento di Antonino Barillà, il quarto posto di Daniele Di Spigno e l’oro a squadre. Bravo, bravissimo il dt Mirco Cenci, costretto a lasciare a casa tiratori del calibro di Marco Innocenti, Emanuele Bernasconi e Alessandro Chianese.

Barillà è l’homo novus di questa rassegna iridata; non una sorpresa, ma il tiratore calabrese si è finalmente tolto lo sfizio di salire su un podio che conta dopo svariati piazzamenti e le medaglie ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi.

Skeet Sono mancate le medaglie (e le carte olimpiche) dallo skeet ma una gara non andata al meglio non può cancellare quanto fatto di buono in stagione. Sotto questo aspetto corretta la scelta del dt Andrea Benelli di dare fiducia a Riccardo Filippelli, rivelazione dell’anno che ha pagato una terza serie da dimenticare.

Il presente e futuro della disciplina si chiama Luigi Lodde; l’ozierese è sempre lì, il miglior italiano in una stagione in cui ha centrato record del mondo, vittoria in World Cup e titolo europeo. Per staccare il pass per Rio le occasioni non mancheranno. La delusione più grossa è arrivata dalla gara femminile dove le mamme Chiara Cainero, Diana Bacosi e Simona Scocchetti (al quinto mese di gravidanza) non sono state brillanti, mancando pure il podio a squadre.

Come agli Europei è mancato davvero poco invece a Tammaro Cassandro per centrare la semifinale. Per il talentuoso casertano i piattelli si sono fatti più piccoli nell’ultima serie quando sarebbe bastato un 24 per andare almeno allo shoo-off. Con Cassandro, il suo concittadino Simeone e il neo campione del mondo Gabriele Rossetti l’Italia può comunque stare tranquilla per il futuro.

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook

Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo

Clicca qui per seguirci su Twitter

francesco.drago@olimpiazzurra.com

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version