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Tennistavolo, Mondiali a squadre: azzurri d’élite

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Tokyo sorride all’Italia nei Mondiali di tennistavolo a squadre: la squadra maschile, infatti, ha raggiunto la promozione in divisione 1 al termine di una manifestazione giocata ad altissimi livelli, con due sole sconfitte (di cui una ininfluente) e una prestazione esaltante da parte di tutti gli atleti. Meno positiva, invece, la rassegna al femminile, conclusa però con l’obiettivo salvezza centrato. Il tennistavolo italiano, specialmente al maschile, conferma dunque le ottime indicazioni del 2013 sotto la guida di Patrizio Deniso.

Mihai Bobocica è stato il faro degli azzurri, imbattuto e autore di incontri fondamentali contro i più forti rivali delle nazioni sfidate. Dopo il back-to-back tricolore, l’alfiere dell’Apuania Carrara si è ripetuto ai Mondiali giocando su standard elevati: è lui il volto dell’Italia vincente, grintosa e determinata. Periodo di forma spettacolare per Niagol Stoyanov, quasi mai visto a questi livelli: punti garantiti da seconda arma del Bel Paese, in attesa della definitiva consacrazione del 19enne Leonardo Mutti che si è reso protagonista del successo-promozione, 3-2 sul ceco Sirocek meglio posizionato nel ranking mondiale. Il fuoriclasse di Castel Goffredo può ancora crescere nella gestione psicologica dei match, ma possiede tutte le qualità per dirigere il gruppo in futuro. Menzione d’onore per Marco Rech Daldosso, schierato solo in due occasioni e sempre pronto nonostante i ko.

Non festeggiano le donne, ma la salvezza ha comunque rappresentato un traguardo importante e tutt’altro che scontato ad inizio torneo. In piena fase di ricambio generazionale e senza più Nikoleta Stefanova, il direttore tecnico Antonio Gigliotti ha portato a termine con fatica e massimo impegno l’obiettivo della salvezza. Le azzurre (bene Debora Vivarelli, sottotono Chiara Colantoni e Lisa Ridolfi) si sono riscattate nella fase ad eliminazione diretta dopo un girone con sole sconfitte. Fondamentali le vittorie contro Uzbekistan e Galles, prima del ko con la Svizzera che ha decretato il trentanovesimo posto conclusivo. Lontano dagli standard del passato, ma utile per conservare il posto in divisione 2: per ora basta così.

 

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