Ciclismo

Giro d’Italia 2014: Arredondo re del Panarotta, Aru recupera secondi

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Ancora festa colombiana nella diciottesima tappa del Giro d’Italia 2014: al termine di una lunga fuga, la spunta Julián David Arredondo (Trek), leader della classifica dei Gran Premi della Montagna, centrando la terza vittoria stagionale dopo le due al San Luis. Tra i big della graduatoria generale, la battaglia si accende negli ultimi chilometri e Fabio Aru recupera preziosi secondi avvicinandosi alla terza posizione.

D’altronde i migliori sono tagliati fuori dal successo parziale perché gli attaccanti al comando sin dai tornanti del San Pellegrino formano un plotone nutrito e di gran qualità: spiccano nomi come Ivan Basso (Cannondale),  Fabio Duarte (Colombia),  Matteo Rabottini (Neri Sottoli),  Thomas De Gendt (Omega Pharma-Quick Step), Edoardo Zardini (Bardiani-CSF), Dario Cataldo (Sky) e Franco Pellizzoti (Androni Giocatolli-Venezuela). Il gruppo precipita rapidamente a 7′-8′ di distacco e sulle prime rampe del Panarotta De Gendt prova ad attaccare; quello che sembra uno scatto di prova, diventa invece un’azione molto interessante e, tra i fuggitivi, Ivan Basso sembra l’unico in grado di rispondere in prima persona. Il tentativo del varesino si esaurisce presto, quello del belga dura invece fino ai -6 km quando gli scatenati Arredondo e Duarte lo riprendono, ma anche Pellizotti non demorde. La maglia azzurra del leader dei Gran Premi della Montagna fa la differenza tra i tre e i quattro chilometri all’arrivo, involandosi definitivamente in solitaria; Duarte chiude a 17”, l’irlandese Deignan (Sky) a 37”, quindi Pellizotti e Zardini a completare la top five. Così dunque l’ordine d’arrivo, ma nel gruppo maglia rosa il Panarotta fa accendere, ovviamente, una “corsa nella corsa”: è il solito Rolland il primo a rompere gli indugi, seguito da Kelderman, senza però riuscire a guadagnare troppo terreno. L’unico a recuperare qualcosa, alla fine, è un brillantissimo Fabio Aru, che ci prova una prima volta ai 1200 metri per poi piazzare lo scatto decisivo pochi istanti dopo: per lui solo una manciata di secondi che comunque, al netto della crisi di Evans e del margine acquisito, gli permettono di insediarsi in quarta posizione nella classifica generale (a 2” da Rolland), sempre condotta da un Nairo Quintana assistita da una Movistar che ha dimostrato, una volta di più, una grandissima solidità.

Domani, la cronoscalata del Monte Grappa definirà ulteriormente la classifica generale.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

1 Commento

  1. ale sandro

    29 Maggio 2014 at 19:25

    Tappa avvincente anche oggi, nonostante una certa tranquillità del gruppo maglia rosa, che credo stia gestendo le forze per la cronoscalata e la tappa dello Zoncolan di sabato. Complimenti ad Arredondo , che si merita questo successo, ma anche a Duarte,in generale colombiani sugli scudi in queste annate e potrebbero diventare ancora più forti in futuro viste le età di tutti loro , compreso l’assente Betancour.
    Oggi ha ceduto il generoso Evans, l’età comincia a farsi sentire anche per lui, nonostante sia sempre combattivo. Capiremo domani chi potrà giocarsi il podio con più cartucce ,finora (non considerando Quintana e Uran) c’è una lotta accesa tra Rolland, Majka , Aru, anche Pozzovivo secondo me, e vedremo se l’olandese Kelderman saprà riavvicinarsi. Sarà interessante la cronoscalata che farà tra gli altri proprio Aru, che su quei percorsi ,anche se dall’altro versante, fece se non mi sbaglio il primo podio e la prima vittoria tra i dilettanti.

  2. Luca46

    29 Maggio 2014 at 18:15

    Arredondo rende onore alla maglia azzurra.
    Quintana mi piace meno di zero. Era chiamato a dare una dimostrazione di forza o ad uno scattino nel finale come quello di Aru. Non si è visto. Per giunta in una foto della gazzetta si vede la moto con la bandiera rossa e Quintana dietro. Cos’ è successo poi? E’ stata abbassata o è stata ignorata? Cambierebbe di molto la questione.
    Aru ancora il più brillante nel finale. Sta correndo molto bene questo giro ed ovviamente è gestito anche molto bene.

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