Nuoto artistico

Gemma Galli: “Difficile conciliare nuoto sincronizzato e studio. Sogno le Olimpiadi”

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Gemma Galli è una delle giovanissime promesse del nuoto sincronizzato italiano: l’atleta ha già preso parte ai Mondiali juniores nel 2012, dove ha raggiunto un settimo e un ottavo posto con la squadra e un nono in coppia con Dominiziana Cavanna, mentre nel 2013 è arrivata quarta ai Campionati europei juniores con il team azzurro. Qualche mese fa ai Campionati assoluti invernali giovanili la sincronetta, classe 1996, ha conquistato un bronzo nel solo e un oro nel duo insieme a Laila Huric, con cui prenderà parte alla prossima rassegna iridata juniores. L’atleta del Busto Nuoto racconta la sua esperienza e tante curiosità sulla sua vita in piscina.

L’anno scorso ai Campionati europei juniores hai ottenuto due medaglie di legno. Sei amareggiata o comunque soddisfatta del risultato?

“Il nostro obiettivo era quello di battere la Spagna, ma arrivate in gara ci siamo rese conto della loro superiorità. Comunque non ci siamo demoralizzate e abbiamo dato il massimo. È stata una bella esperienza che ci ha permesso di individuare i nostri punti deboli sui quali stiamo lavorando”.

I Mondiali juniores saranno l’obiettivo di quest’anno, che cosa ti aspetti?

“L’obiettivo è quello di avvicinarci il più possibile alle nazioni più forti: ci stiamo allenando bene e ce la metteremo tutta”.

Sei soddisfatta dei risultati ottenuti ai Campionati italiani juniores? Ti aspettavi di ottenerne di così positivi? 

“Arrivare seconde ai Campionati assoluti juniores con la squadra è stata un’emozione unica. La prima a credere che ciò fosse realizzabile è stata la nostra allenatrice Stefania Speroni, che ci ha portate ad ottenere questo risultato importante. Nel duo ci aspettavamo di vincere visti anche gli esiti dell’anno precedente, mentre nel singolo sapevo di potermela giocare, ma il terzo posto è stato comunque inaspettato”.

Quale delle tre discipline preferisci tra duo, solo o squadra?

“Il doppio è da sempre per me l’esercizio più difficile e stancante, quindi mi mette sempre molta ansia. Comunque mi ha dato grandi soddisfazioni. La squadra ha molti elementi di rischio, ma è molto bello lavorare insieme alle compagne. Il singolo ha iniziato a piacermi dall’anno scorso: adoro scegliere la musica da interpretare e cerco sempre di trasmettere le sensazioni che mi dona”.

Una parola: Rio 2016?

“Penso che partecipare alle Olimpiadi sia l’obiettivo di qualsiasi sportivo: da quando sono bambina sogno di andarci. Rio è troppo vicino, ma continuerò ad allenarmi seriamente per il futuro”.

Sei anche studentessa, come riesci a barcamenarti tra studio e nuoto?

“Barcamenarsi è proprio l’espressione che rappresenta al meglio la mia situazione. Ogni quadrimestre il numero di assenze è esorbitante, quest’anno circa sessanta giorni totali. È davvero difficilissimo far coincidere studio e allenamenti soprattutto in questo periodo: oltre alla stanchezza per la preparazione, c’è l’ansia per le ultime verifiche ed interrogazioni”.

In Italia non si dà molto spazio al nuoto sincronizzato, che è anche molto praticato, cosa ne pensi?

“Quando dico che pratico nuoto sincronizzato spesso noto facce perplesse, qualcuno mi ha addirittura chiesto se fosse acqua gym o idrobyke. Mi piacerebbe che il mio sport venisse preso più in considerazione e grazie anche alle dirette della Rai penso che stia prendendo sempre più piede”.

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eleonora.baroni@olimpiazzurra.com

 

 

 

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