Sci Alpino

Sochi 2014, discesa: i jet scaldano i motori

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Archiviata l’ultima prova cronometrata (qui le dichiarazioni degli azzurri), gli uomini-jet scaldano i motori per l’appuntamento che vale una carriera: la discesa libera delle Olimpiadi.

La Rosa Khutor è stata conosciuta e analizzata in ogni minimo dettaglio in questi giorni di prova: curva dopo curva, salto dopo salto, tutti hanno memorizzato i punti-chiave, le linee da seguire, dove e come rischiare. Il tracciato si è dimostrato severo e duro, estremamente tecnico nel settore iniziale (in certi tratti pare addirittura un “gigantone”), estremamente veloce in quello conclusivo: nel mezzo, salti impegnativi, in particolare per quanto fanno balzare in alto più che per la lunghezza, e l’impressione che sia davvero una discesa capace di premiare, per la sua completezza,  i migliori interpreti al mondo della specialità. I riscontri cronometrici delle prove vanno infatti in tal senso: Miller, Svindal, gli austriaci e…gli azzurri. Certo, i risultati di tali test non devono essere presi troppo sul serio: alcuni atleti hanno volutamente tirato il freno, altri hanno tagliato linee con passaggi che, in gara, costerebbero la squalifica; tuttavia questi ragazzi sembrano trovarsi particolarmente bene ed essersi adattati ottimamente sia ad una neve via via più veloce, sia alle difficoltà della pista (una porta, in particolare, è caratterizzata da un improvviso restringimento e tanti atleti, più o meno volontariamente, non sono rimasti nel tracciato).

Dunque i jet sono pronti al decollo. Anche i nostri jet, le nostre Frecce Tricolori: la fase di rullaggio è terminata, siamo nel momento in cui i motori scendono di giri per poi recuperare potenza all’improvviso e spiccare il volo. Un volo verso la gloria, che pare non così lontana per i nostri ragazzi: come detto poc’anzi, gli aerei made in USA e Norvegia sembrano difficili da bruciare in velocità, però…però la gara fa storia a sé. E soprattutto, per accedere alla gloria ci sono tre posti, non uno o due. Che riposino bene i nostri jet, stanotte, per volare liberi e sereni verso un cielo di gloria.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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