Rugby

Sei Nazioni, top e flop 1^ giornata: Fickou scintilla, Inghilterra arrogante

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TOP

Coraggio azzurro: a novembre la squadra era apparsa smarrita e senza quella forza necessaria per imprimere una svolta. Brunel, però, ha saputo riscoprire il suo gruppo e infondergli di nuovo personalità e determinazione  prescindendo dall’avversario, preso per le corna e addomesticato con grinta e umiltà, senza mai strafare. E il silenzio del Millennium dopo la seconda meta di Campagnaro ne è la dimostrazione più bella.

Gaël Fickou: a due minuti dal proprio ingresso in campo e al suo primo pallone toccato (ed era il 76’…), il baby-fenomeno francese ha risolto Le Crunch finalizzando una splendida azione corale con una volata che ha messo in mostra solo una parte dell’enorme potenziale a disposizione del classe ’94 del Tolosa. Da segnalare, tra le fila francesi, anche le performance del tuttofare Yannick Nyanga e di Yoann Huget.

Trequarti irlandesi: a prendersi la scena, come di consueto, sono soprattutto Sexton e O’Driscoll con dei ‘loop’ da far strabuzzare gli occhi per qualità e timing d’esecuzione, ma è tutta la linea arretrata a far paura per brillantezza fisica e capacità di cambiare passo, senza contare l’ottimo impatto difensivo di uno come Luke Marshall. L’impressione, inoltre, è che possano ancora migliorare complessivamente dal punto di vista tattico.

FLOP

Disordine gallese: le due mete dei Dragoni provengono dagli unici svarioni della difesa azzurra e già questo potrebbe bastare a raccontare le difficoltà dei campioni in carica del Sei Nazioni. Per il resto, gli uomini di Warren Gatland non hanno fatto altro che sbattere a ripetizione contro la linea Maginot italiana, su cui l’organizzazione collettiva dei padroni di casa si è infranta, cogliendo di sorpresa Halfpenny&co. Un agguato teso alla perfezione dalla Banda Brunel, a cui i gallesi non hanno trovato la soluzione.

Inglesi presuntuosi: da una parte l’orgoglio nel restare in gara nonostante qualche errore di troppo, dall’altra la sufficienza con cui i Leoni hanno gestito una partita ribaltata e apparentemente conquistata nella seconda metà della ripresa. Basterebbe l’azione della meta di Fickou per descrivere l’appagamento del XV della Rosa, distratto per tutta la durata dell’azione. Come sprecare una rimonta di pregevole fattura.

La tenuta della Scozia: una macchina dagli elevati consumi e dalla poca durata, almeno per il momento. Gli uomini di Scott Johnson mostrano un certo ordine tattico e, soprattutto, un’elevata aggressività nei punti d’incontro e nelle collisioni nel primo tempo, con cui rallentano sensibilmente i piani dell’Irlanda. Anche la qualità generale non è trascurabile, tuttavia Laidlaw&co. si sciolgono come neve al sole dopo nemmeno un’ora, lasciando completamente l’iniziativa agli avversari senza poter opporre resistenza.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: EPA

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