Ciclismo

Mondiali ciclismo su pista: i risultati della seconda giornata

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Il quinto posto di Marco Coledan nell’inseguimento individuale, ad un passo dalla finale per il bronzo, costituisce il miglior risultato azzurro nella seconda giornata ai Mondiali di Cali.

In questa disciplina l’oro è andato all’australiano Alexander Edmonson davanti allo svizzero Stefan Kueng e al neozelandese Marc Ryan; questi ultimi due, comunque, nelle rispettive finali hanno girato più lenti rispetto al tempo del veneto in batteria. Questa notte c’era poi una certa attesa per Elia Viviani impegnato nello scratch, ma il velocista veronese, dopo due terzi di gara praticamente al comando, ha pagato lo sforzo e ha chiuso al quattordicesimo posto; podio con Kovalev (Russia)-Irvine (Irlanda)-Cheung (Hong Kong).

Infine, l’inseguimento a squadre femminile ha fatto segnare un pessimo tempo per l’Italia: il 4:54.105 ottenuto da Frapporti-Confalonieri-Cecchini-Tagliaferro è di circa 20” più alto rispetto alle proprie migliori prestazioni stagionali e si spiega con le difficoltà incontrate, attorno ai tre quarti di gara, prima da Tagliaferro e poi da Cecchini. In questo caso oro britannico (4:23.407) su Canada e Australia.

 

foto tratta da bardianicsf.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

1 Commento

  1. ale sandro

    1 Marzo 2014 at 09:52

    Grazie Marco per le informazioni. Mi dispiace davvero tanto per Giulia Donato, che era veramente forte. Dal poco che ho capito ,leggendo qua e là ,potrebbe essere che stia facendo tutt’altro rispetto al ciclismo ,come tu dicevi. L’importante è che non ci sia un problema di salute e da alcune foto intraviste mi pare sia in grandi condizioni. Spero però che il c.t. Salvoldi riesca a farla recuperare per l’attività agonistica, l’abbiamo visto anche per questo mondiale ormai alle ultime due giornate: non possiamo permetterci nessuna perdita o rinuncia, soprattutto da parte di atlete e atleti così giovani. L’ideale per i due inseguimenti (ma anche per i velocisti) sarebbe creare una sorta di vero e proprio Club Italia , con sia i senior che gli junior e lavorare su questi ragazzi per 6 anni o anche due quadrienni completi, facendoli alternare pista e strada, con priorità per la pista. In questo modo l’importanza dell’obbiettivo olimpico potrebbe essere da stimolo più interessante dell’attività su strada nei primi anni di professionismo, oltre al fatto di poter restituire alla strada un atleta più completo. Sarà interessante sentire comunque il c.t. a riguardo , sui progetti nell’immediato futuro.

  2. ale sandro

    28 Febbraio 2014 at 10:10

    Non vorrei criticare il C.t. Savoldi che è stato per tanti anni una sorta di Re Mida sia con le Junior che le senior, sia su pista che su strada, però onestamente non capisco le scelte fatte per questi mondiali. Mi riferisco sia alla presenza fissa per “ambientarsi” della Bronzini nello Scratch ,quando la sua gara è la corsa a punti, che alla scelta del quartetto femminile. Nel primo caso un’atleta come la Cucinotta che ha nello scratch la sua specialità preferita, dopo tutto quello che ha passato, iniziato tra l’altro proprio 6 anni fa con la vittoria in coppa del mondo a Calì se non sbaglio e successiva ingiusta squalifica, avrebbe meritato fiducia visto che era sembrata molto in crescita nelle ultime uscite, compresi campionati nazionali. Anche Laura Basso, per la quale il suo presidente societario ha fatto scatenare una polemica con Savoldi,poteva essere convocata con pieno merito visti i risultati di coppa del mondo, o magari le stesse Cecchini e Tagliaferro potevano essere prese in considerazione per questa gara ,visto che a mio parere non sono inseguitrici pure, anche se la Cecchini si adatta molto bene a questa specialità ( ricordo che vinse una coppa del mondo nella corsa a punti). E qui il secondo punto: la Bartelloni qui farà solo l’individuale, la Vannucci e la Donato che invece non sono presenti e da un po’ troppo tempo soprattutto la seconda , non convocate. Queste tre atlete sono state con la Confalonieri e la Cecchini successivamente, le atlete che hanno fatto grandi miglioramenti per l’inseguimento azzurro al femminile, scendendo in pochi anni in tempi che avrebbero valso la finale per il bronzo in questo mondiale. Ormai difficilmente superavano i 4’40”, tempo che tra l’altro altre promettenti junior hanno già dimostrato di valere con l’oro europeo di categoria. Tutto questo accadeva intorno a Luglio scorso. Mi chiedo cosa sia cambiato ed è un peccato visto che questa è una specialità olimpica che stavano recuperando in maniera ottima, e stavolta qui non c’entrano né le lotterie tipiche degli sport “invernali” ,gli impianti o le tremarelle.

    • Marco Regazzoni

      28 Febbraio 2014 at 11:41

      Condivido molte delle tue perplessità: non ho capito la rinuncia a Bartelloni nel quartetto, visto che era una di quelle con più presenze nelle varie esibizioni internazionali. Per quanto riguarda le altre atlete che citi, so che Giulia Donato ha avuto un incidente nello scorso autunno e non mi pare stia più facendo attività agonistica; la Vannucci invece è tesserata con Vaiano Fondriest ed è strano che non sia a Cali. Laura Basso non è mai stata nel giro della nazionale, tuttavia ha partecipato ad alcune tappe di Coppa del Mondo in rappresentanza del suo club e lo ha fatto egregiamente. In ogni caso, prometto di intervistare Salvoldi (il quale per il resto, come dici tu, è davvero il più inattaccabile dei tecnici italiani visto il suo palmarès) a fine mondiale per comprendere i motivi di alcune decisioni e fare il punto della situazione.

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