Combinata nordica

Samuel Costa in esclusiva: “A Sochi per far emozionare gli italiani”

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L’unico podio sin qui conquistato nella pur positiva stagione della combinata nordica azzurra porta una doppia firma: quella di Alessandro Pittin e Samuel Costa, terzi a dicembre nella team sprint di Ramsau. Il ventunenne poliziotto di Selva Val Gardena è senza dubbio la più piacevole rivelazione della squadra diretta da Jochen Strobl: mai a punti in Coppa del Mondo prima di questo inverno, si è letteralmente sbloccato con quel podio, conquistando ben sei piazzamenti nei 30 in individuale (spicca il sesto posto a Chaikovskiy).  Costa fa parte dei convocati per l’avventura olimpica di Sochi e, sebbene prima ci siano ancora alcune gare di Coppa del Mondo, è già pronto per questo grande appuntamento, come si evince dalle seguenti dichiarazioni rilasciate ad Olimpiazzurra:

Samuel, per te finalmente una stagione con tanti risultati interessanti: che cosa è cambiato rispetto a quella precedente? Pensi che sia solo una questione di esperienza accumulata in gara?

Rispetto all’anno passato sono cambiate tante cose. Possiamo contare su un nuovo staff che ha introdotto differenti metodologie di allenamento, per cui credo che siano questi cambiamenti ad averci portato a risultati maggiormente positivi”.

Cos’hai provato quando sei salito sul podio di Ramsau assieme ad Alessandro Pittin?

Il terzo posto con Pittin a Ramsau è stata una delle gare più emozionanti fino ad ora. Quando ho visto Alessandro scattare sull’ultima salita, ho capito che avremmo potuto farcela. Poi, una volta al traguardo, ero davvero molto contento, ho subito ringraziato il mio skiman e sono andato a congratularmi con il mio compagno”.

La squadra italiana sembra in decisa ripresa. Che tipo di lavoro avete fatto, in estate e in autunno, per superare le difficoltà in particolare nel salto?

“Quest’estate abbiamo lavorato molto sulla forza esplosiva. C’è stato un aumento positivo sul numero e sulla qualità dei salti; abbiamo ritrovato la fiducia in questo fondamentale grazie ai nuovi allenatori Jochen Strobl e Kimmo Savolainen. Non siamo ancora al top, però sicuramente la strada è quella giusta”.

Tecnicamente, in cosa pensi di poter migliorare ancora?

Nel salto ho ancora alcune cose da mettere a posto, in particolare nello stacco e nella prima fase di volo. Nel fondo ci sono alcuni piccoli dettagli in cui migliorare”.

Adesso, però, si guarda alle Olimpiadi: la rinuncia alla tappa di Oberstdorf è per recuperare energie in vista di Sochi?

“Sì, quest’anno ho fatto molte più gare rispetto all’ultima stagione e dunque, insieme ai tecnici, abbiamo deciso di fare questa piccola pausa e riprendere gli allenamenti sul salto, in modo da arrivare all’appuntamento olimpico in perfetta forma”.

A Sochi hai già gareggiato l’anno scorso nella prova a squadre: il trampolino e l’anello di fondo hanno qualche caratteristica particolare?

“Non potrei dire che il trampolino abbia caratteristiche particolari, invece l’anello di fondo lo reputo piuttosto impegnativo. Una caratteristica particolare di Sochi sarà senza dubbio il rapido cambiamento delle condizioni meteorologiche, che potranno influire sulle gare”.

Cosa metti nella valigia che porti in Russia? Quali sogni, quali speranze?

“Sicuramente il sogno di ogni sportivo è quello di diventare campione olimpico, però credo sia molto difficile realizzarlo a Sochi. La speranza è quella di fare una bella gara a squadre e, chissà…se riuscissimo a far emozionare il pubblico italiano, sarebbe davvero fantastico“.

foto Sandra Volk

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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