Scherma

Europei di scherma, Di Francisca strepitosa: è oro!

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Non poteva più perdere, non poteva accontentarsi di niente che fosse meno della medaglia d’oro agli europei di scherma. Diana Yakovleva la sua ultima vittima di giornata, ma il mattone più importante per il suo secondo titolo europeo individuale di fioretto, Elisa Di Francisca l’ha messo ai quarti di finale, quando ha battuto Arianna Errigo per 15-5 e ha capito che, anche stavolta, come un anno fa a Londra, non ce n’era per nessuno.

Sul podio c’è andata da sola, un’unica bandiera tricolore, ed è anche un po’ colpa sua, perché un girone non troppo brillante l’aveva messa in rotta di collisione con Arianna Errigo in quella che sembrava, a tutti gli effetti, una finale anticipata. Fuori nei quarti anche Benedetta Durando (15-7 contro la francese Thibus) e Carolina Erba, battuta 12-11 al minuto supplementare dalla sua bestia nera Carolin Golubytskyi (Germania).

Ma è stata una gran prova di tutta la squadra, coronata dall’urlo finale di Elisa, da quella stretta di mano con Stefano Cerioni, suo ex ct, suo ex maestro, passato dall’altra parte della pedana a guidare le russe e quindi anche Diana Yakovleva, argento.

Non sono arrivate medaglie dalla prova individuale di spada maschile. Quel podio riempito da Fiedler (Germania), Jerent (Francia), Robeiri (Francia) e Mikolajczak (Polonia) è stato solo sfiorato da Enrico Garozzo, che ha perso ai quarti contro Daniel Jerent per 15-13, dopo essere stato avanti 13-11 e aver subito un parziale di 4-0 sul finale dell’assalto. Il siciliano classe ’89 di Acireale è stato il migliore degli italiani. Un turno prima, nei 16, era uscito Matteo Tagliariol, battuto 15-11 da Ulrich Robeiri dopo aver eliminato il fortissimo estone Novosjolov per 15-9. Fuori nei 32 Paolo Pizzo, sconfitto 15-12 dal russo Vadim Anokhin, un avversario alla sua portata. Nei 64 si era invece interrotta l’avventura di Diego Confalonieri, 12-15 contro il russo Sukhov. Ora tutti e quattro puntano con decisione all’oro nella prova a squadre del 18 giugno, il modo migliore per dimenticare in fretta la delusione per un risultato decisamente inferiore ai loro meriti

Foto di Augusto Bizzi

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

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