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Superbowl, Baltimora vince la festa a stelle e strisce

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È lo spettacolo per eccellenza. Punto e stop. È l’americanismo fatto ad evento sportivo. 150 milioni di statunitensi incollati davanti al televisore. Uno Stato che si ferma per una serata. Per il suo sport, quello più amato, quello più seguito: il football. In una parola, signore e signori: il Superbowl.

Poco importa sapere le regole di uno sport tanto lontano dalla cultura europea. Basta ammirare la spettacolarità di un evento unico nel suo genere. Per il contorno, per la cultura, per il rito, per l’attesa, per la magia di un Popolo che si stringe una volta l’anno e gode della sua magnificenza. Quasi che i 60 minuti di gioco (effettivi, sia chiaro, perché la nottata è durata quattro ore) passino in secondo piano.

America, Inno Nazionale prima del calcio di inizio, il concerto di Beyonce nel mezzo (uno dei migliori degli ultimi anni, con un repertorio pazzesco ed emozionante). E uno stadio gremito. Manco a dirlo. Nel super impianto al coperto di New Orleans.

 

Le due squadre che si fronteggiavano per vincere il XLVII Superbowl erano i Baltimora Ravens (dalla Costa Ovest) e i San Francisco 49ers (dalla Costa Est). Le due franchigie erano allenate da due fratelli! In una finale di questo livello non è mai successo nel Mondo. San Francisco tornava in finale dopo addirittura 18 anni: cinque titoli alle spalle, mai una finale persa. Baltimora ci tornava dopo dieci anni dal suo unico successo. Stanotte, quindi, una delle due doveva perdere l’imbattibilità nell’atto conclusivo.

 

Il match sembrava indirizzato fin dall’inizio. La difesa dei Ravens era perfetta, quella di San Francisco molto farraginosa. Il quarterback Flacco dominava in lungo e mandava i suoi verso agevoli touchdown. All’intervallo conducevano già per 21-6! E dopo lo show di Beyonce, subito il numero che vale il biglietto: una corsa da 109 yard (tutto il campo!) di un Reaven che vola in end zone e chiude virtualmente i giochi per 28-6.

I blackout, però, esistono anche oltreoceano. Eccome. Un guasto all’impianto elettrico ha fermato l’incontro per trentacinque minuti durante il terzo quarto. Quanti fischi! Una ricaduta economica incredibile perchè l’interruzione avrà fatto sicuramente calare l’audience, danneggiando indubbiamente il bacino d’utenza delle pubblicità, il vero show della serata: intere campagne si concentrano su questa giornata…

L’episodio che fa svoltare l’incontro: San Francisco recupera energie e motivazioni e opera una rimonta incredibile. Due touchdown e un kick consentono agli uomini in rosso di recuperare ben 17 punti e di entrare nell’ultimo quarto con solo cinque punti di distacco. Sul 28-23, sarà l’esperienza e un paio di intercetti a dare il successo ai Baltimora col finale 34-31.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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