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Francia potenza dello sport: tutti i segreti

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I dati sono chiari: che si tratti di olimpiadi estive o di sport invernali, la Francia si afferma sempre più tra le potenze sportive mondiali, confermando i risultati nelle discipline in cui ha tradizione e scalando le classifiche in quelli dove, fino a qualche anno fa, era relegata al ruolo di comparsa. Come spiegare questo successo sportivo? Certo, un elemento non trascurabile è la fortuna di avere tanti talenti naturali distribuiti in diversi sport. Ma questo non basta a spiegare un movimento che non si basa solamente sui successi delle proprie stelle, ma che vede il bacino di sportivi di alto livello aumentare sempre più.

Per avere un successo sportivo di tali dimensioni, di qualsiasi Paese si parli, due elementi sono fondamentali: innanzi tutto, gli investimenti pubblici nel settore dello sport; in secondo luogo, il coinvolgimento dei bambini. Per ciò che concerne gli investimenti, la Francia ha fatto grandi sforzi, soprattutto fino a quando tutti erano convinti che le Olimpiadi del 2012 si sarebbero svolte a Parigi: sono stati messi in pratica dei piani di investimenti pari a quelli che in genere vengono erogati dai Paesi organizzatori dei giochi olimpici. Sul secondo punto, gli sforzi profusi sono stati ancora maggiori: tante sono state le iniziative per avvicinare i bambini agli sport più disparati e per fare in modo che non crescano con una cultura monosportiva incentrata sul calcio, sebbene questo resti lo sport più seguito in Francia.

Altro punto importante è l’utilizzo, in tutto il suo potenziale, della multietnicità esistente in Francia, sfruttando al meglio le caratteristiche fisiche e culturali dei tanti figli di immigrati che vivono nell’esagono.

Per cercare di capire ancor meglio quello che è stato fatto, cerchiamo di snocciolare la questione parlando di alcuni sport in particolare: l’atletica, il nuoto e il judo, che insieme forniscono oltre un terzo delle medaglie complessive dei Giochi Olimpici estivi, nonché gli sport invernali.

Atletica

La Francia è da sempre una delle migliori scuole europee di atletica: storicamente i francesi eccellono in specialità come il salto con l’asta, una tradizione confermata dai successi del campione olimpico Renaud Lavillenie. La Francia è stata spesso pioniera nella rottura di barriere culturali nello sport, impiegando atleti di colore in discipline tradizionalmente dominate dai “bianchi” (come nel nuoto), ma un balzo ancora maggiore è stato fatto con l’affermazione di un grande sprinter dal “viso pallido”, Christophe Lemaitre: la staffetta francese della 4×100, vincitrice dell’oro europeo a Barcellona nel 2010, è stata la sintesi perfetta di questo aspetto multiculturale, impiegando due atleti caucasici (Lemaitre e Pessonneaux) e due di colore (Vicaut e Mbandjock). Sempre in occasione degli Europei di Barcellona, vista anche la prossimità geografica, la federazione di atletica francese ha offerto ai bambini delle scuole francesi la possibilità di assistere gratuitamente ai successi dei propri beniamini (la Francia ha conquistato 18 medaglie), garantendo il ricambio ai campioni di oggi. Campioni come Bob Tahri e Mahiedine Mekhissi-Benabbad, entrambi di origine maghrebina, che dominano le 3000 siepi in ambito europeo.

Nuoto

Provate a trovare traccia della Francia nel nuoto ad inizio degli anni 2000: ai mondiali di Fukuoka, nel 2001, la Francia non ha conquistato nessuna medaglia nel nuoto in corsia. Eppure, ai Giochi Olimpici del 2012, risultata essere la terza potenza mondiale di questo sport, dietro gli USA e la Cina, e davanti – incredibilmente – all’Australia. Il nuoto è stato uno degli sport in cui la Francia ha investito di più: uno sport così noto e ricco di medaglie non poteva vedere i transalpini fuori dai podi. A questo va aggiunta la comparsa di una prima generazione di fenomeni, che grazie ai loro risultati hanno portato automaticamente ad una seconda ondata di campioni, ancor più forte della prima. A dare vita al cambiamento sono stati certamente i record di Laure Manaudou, che – casualmente – vede oggi una sua quasi-fotocopia in quella Camille Muffat, regina del nuoto femminile, che è riuscita a portare addirittura una insperata medaglia olimpica in staffetta. I successi di Alain Bernard hanno dato vita ad una fucina senza fine di sprinter, come dimostra il livello elevatissimo dei campionati francesi nei 50 e nei 100 stile libero, senza dimenticare la vittoria olimpica di Florent Manaudou nella gara più breve. E se qualcuno poteva dire che la Francia eccelle solo nello stile libero, a smentirlo c’è il trionfo, in un incredibile ex-aequo, di Camille Lacourt e Jérémy Stravius sui 100 dorso ai mondiali 2011. E state sicuri che non è finita: l’organizzazione di giornate in cui i bambini possono nuotare con i medagliati olimpici prepara già una nuova generazione di campioni che vedremo in acqua nei prossimi anni.

Judo

La scuola francese di Judo ha avuto un successo eclatante negli ultimi anni, tanto da riuscire a battere i maestri giapponesi in numero di medaglie ai Mondiali. Impossibile non citare il gigante Teddy Riner, che, a soli 23 anni, con i suoi 6 titoli iridati ed il titolo olimpico di Londra, è già considerato come il più forte judoka della storia. E proprio lui, disponibile e spontaneo tanto da farsi riprendere per esultanze considerate troppo vistose per uno sport come il judo, ama dare lezioni ai giovanissimi praticanti di questa arte marziale nelle scuole di judo di tutta la Francia. Proprio come la talentuosa Priscilla Gneto, già campionessa mondiale e bronzo olimpico, parte integrante di quella generazione cresciuta seguendo le gesta di Lucie Décosse, quattro volte campionessa mondiale e incoronata campionessa olimpica a Londra.

Sport Invernali

Inutile girarci intorno: la qualità e l’età dei campioni francesi negli sport invernali garantiscono un futuro ricco di successi. Dopo qualche anno in sordina, la Francia è tornata alla carica nello sci alpino, con due giovani che rappresentano non solo il futuro, ma anche il presente dello sci francese: Tessa Worley è presente – e vincente – sul circuito femminile da così tanto tempo che è quasi normale dimenticare che ha 23 anni; Alexis Pinturault è il nuovo fenomeno dello sci mondiale, con già 4 vittorie e 12 podi all’attivo. Sarà un caso, ma entrambi hanno in parte origini straniere: in particolare, Pinturault sembra aver ereditato dai suoi geni norvegesi quella mentalità vincente e quella propensione alla polivalenza tipica degli sciatori di quel Paese. Origini parzialmente straniere anche per un altro fenomeno, Jason Lamy-Chappuis, re della combinata nordica da quattro stagioni. I successi di Lamy-Chappuis sono il vertice della crescita della Francia in tutto lo sci nordico, che poteva vantare un solo successo mondiale (quello di Vincent Vittoz) fino all’ascesa del combinatista. Da non dimenticare neanche il biatleta Martin Fourcade, ultimo prodotto dell’ottima scuola francese nel biathlon. Inoltre, con tante iniziative, vengono coinvolti anche i ragazzi di città nella pratica degli sport invernali, come in occasione delle gare organizzate da Gauthier De Tessières, recente medagliato ai mondiali di Schladming, e lui stesso “citoyen” di Clermont-Ferrand.

Giulio Chinappi

1 Commento

  1. Federico Militello

    1 Marzo 2013 at 15:18

    Sì certo, la situazione economica favorevole di certo non aiuta.

    • giulio.chinappi

      2 Marzo 2013 at 20:49

      La crisi però c’è per tutti

  2. Triathlon Marche

    1 Marzo 2013 at 13:11

    D’altra parte l’Italia è passata da 3,9 mld di euro del 2002 Funzione sport e attività ricreative) a 3,8 nel 2010, la Francia è passata da 7.2 a 10,5, direi che siamo dei fenomeni ad occupare l’attuale posizione nel medagliere olimpico!

  3. Federico Militello

    27 Febbraio 2013 at 17:04

    Da parte di Malagò sembra esistere una volontà di cambiamento a partire dalle scuole. Vediamo se alle parole corrisponderanno i fatti.

  4. richimaraviglia

    27 Febbraio 2013 at 13:35

    E l’Italia che fa?Resta a guardare?Bisogna rispondere a queste situazioni e speriamo che la nuova presidenza di Malagò possa agevolare una crescita italiana.Voi che ne dite?

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