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NBA: Gallinari leader dei Nuggets, tanta fiducia in Belinelli, Mago sempre ko

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Consueto appuntamento con la Nba e con le avventure dei tre azzurri impegnati nel campionato più bello del mondo:

DANILO GALLINARI: Sono state diramate le liste delle riserve per l’All Star Game e purtroppo il nome di Danilo non è presente. Peccato, perchè il Gallo avrebbe meritato questo riconoscimento per l’ottima stagione disputata (forse la migliore da quando è in America) e perchè ormai è diventato l’uomo-franchigia dei Denver Nuggets. Un leader per motivi tecnici e carismatici, un giocatore che sa prendersi le giuste responsabilità e segnare i tiri più importanti, come solo i grandi fanno.
Dopo la sconfitta inaspettata con gli Wizards, nella quale Danilo ha comunque messo a referto sedici punti, sono arrivate due belle vittorie contro Oklahoma e Houston. Nel match con i Thunder, Gallinari segna 18 punti e infila la tripla decisiva ad un minuto dalla fine, ricacciando indietro qualsiasi velleità di rimonta per Durant e compagni.
Stesso numero di punti replicato anche nel successo con i Rockets, con tre bombe dall’arco fondamentali.
Denver salvo incredibili cadute dovrebbe giocare i playoff ed è in quel momento della stagione che Danilo deve dimostrate di poter essere considerato un All Star, capace di trascinare la sua squadra anche nei match da dentro o fuori.

 

MARCO BELINELLI: Una fine di gennaio a corrente alternata per il bolognese, che alterna ottime prestazioni come quella con i Lakers nella quale ha messo a referto 15 punti a quella con i Pistons, con soli cinque punti segnati e qualche errore di troppo al tiro. Nel complesso il Beli ha ritrovato spazio e minuti e coach Thibodeau ha addirittura scelto l’azzurro per l’ultimo tiro della vittoria: come contro i Boston Celtics un fantastico tiro cadendo all’indietro di Marco negli ultimi secondi ha permesso ai Bulls di sbancare il Garden
Una dimostrazione di fiducia molto importante per l’azzurro, che si è conquistato tutto questo grazie al sacrificio e alla sua forza di volontà, che non lo hanno fatto mai mollare anche nei momenti più difficili della stagione, quando i minuti in panchina erano maggiori di quelli sul parquet.

 

ANDREA BARGNANI: la situazione del Mago è ormai la stessa da qualche settimana. Sempre fermo per infortunio e sempre pronto con la valigia a scappare via da Toronto, anche se il suo contratto con i Raptors non agevola la franchigia canadese in una trade.

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta da sport.sky.it

1 Commento

  1. Chosenone

    27 Gennaio 2013 at 12:12

    Sono d’accordo col commento precedente. Anche a me sembra che da questa parte dell’oceano tendiamo a sopravvalutare un po’ il rendimento di Gallinari; Denver funziona come squadra, sena aver nessuno che spicca sugli altri. Per l’All Star Game secondo me bisogna ancora fare dei passi avanti.

  2. plasticman

    25 Gennaio 2013 at 21:46

    Scusate ma le cose non stanno così. Facciamo le persone equilibrate. Gallo è il miglior realizzatore di Denver, ma nell’economia del gioco di Denver non è indispensabile, come nessuna altro della squadra. Nelle partite che dite voi, quelle dopo la sconfitta con Washington hanno impressionato altri e non il Gallo. Per essere il leader lui deve essere almeno il 60% delle volte il top scorer, cosa che non avviene. Tanto è vero che dopo i famosi 39 punti, ne ha fatti 7. Ma non deve limitarsi a quello, cioè a segnare (tra l’altro, con percentuali dal campo un po’ bassine, il 41% è davvero poco), prende ancora pochi rimbalzi per un 2.08, e fa pochi assist per le mani che ha. Jaochim Noah, per dirne una, giustamente convocato per l’All Star Game, un centro, fa 4 assist a partita, Gallo 2,4! Gallo sta giocando più o meno come al suo secondo anno a New York, nelle ultime partite si è allontanato da canestro.
    Belinelli si è trovato quel tiro tra le mani, non l’hanno cercato apposta; stava tagliando sotto ed è stato giustamente servito da Boozer, ma non è stato investito da nessuno, né tantomeno da Tibhodeau, della responsabilità dell’ultimo tiro, l’ha dovuto prendere e se l’è preso, bravissimo per questo.

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