Ciclismo

Elisa Longo Borghini, che bronzo sul Cauberg!

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Se ne parla poco, ma nei momenti opportuni non tradisce mai: è il ciclismo femminile all’italiana, vera fucina di medaglie olimpiche e mondiali, tanto sottovalutato mediaticamente-ed economicamente-quanto capace di costituire una garanzia costante di successi per il pedale azzurro. Elisa Longo Borghini è l’ultimo capitolo di questa saga: il suo bronzo ai Mondiali di Valkenburg è stato uno dei momenti sportivi più emozionanti del 2012.

In Olanda il pronostico era scontato: c’era Marianne Vos, novella cannibale della bicicletta, che non poteva semplicemente perdere. Troppo forte, troppo potente, troppo…troppo Marianne Vos. Eppure Elisa, ventunenne della Val d’Ossola, grinta e resistenza nelle vene grazie a una famiglia di fondisti e ciclisti, ha davvero fatto paura alla Vos e al pubblico olandese: ha tenuto la sua ruota sul Cauberg, con una tenacia invidiabile, stringendo i denti pur di restare aggrappata al sogno. E il sogno si concretizza: perché è vero, l’olandese alla lunga riesce a fare la differenza e a scatenare il tripudio della gente di Valkenburg: ma Elisa è subito lì, dietro la Vos e dietro-di poco-all’australiana Neylan, a festeggiare un bronzo bellissimo, per certi versi inaspettato, nonostante fosse una delle atlete più in forma del lotto. La piemontese, pochi giorni dopo quel risultato, confida a Olimpiazzurra di “non essere abituata ad essere la prima scelta, quindi ero un po’ agitata all’idea che le altre avrebbero lavorato per me, non volevo deluderle”. E’ il bronzo dell’umiltà.

Ma è anche è il bronzo del futuro: ventun anni sono pochi. Lei e Rossella Ratto, da quest’anno sua compagna di squadra alla Hitech Products, hanno le chiavi del ciclismo azzurro dei prossimi anni, e proseguiranno senza dubbio la fortunatissima tradizione tricolore in questo sport.

Qui il video delle fasi finali del Mondiale: http://www.youtube.com/watch?v=wPLLkognDFA

foto tratta da msnbc.msn.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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