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Italia-Danimarca 3-1, le pagelle: super Balotelli

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Un’Italia spumeggiante conquista 3 punti forse decisivi sulla strada verso il Brasile e, soprattutto, ad otto anni di distanza vendica il triste biscotto messo in atto da Danimarca e Svezia agli Europei del 2004.
Queste le pagelle degli azzurri.

De Sanctis, 6.5: non fa rimpiangere Buffon e, questo, di per sé, è già indice di una partita di spessore. Compie due interventi decisivi nel primo tempo, mentre nella ripresa è sempre sicuro nelle uscite, pur non subendo particolari pericoli.

Abate 6.5: incisivo nei primi 45 minuti, quando interpreta al meglio le due fasi di attacco e difesa. Nella seconda frazione, con la squadra in 10, si limita (bene) al contenimento. Un terzino ormai completo, cui serve solo un pizzico di personalità in più per diventare uno dei migliori interpreti del ruolo in Europa.

Barzagli, 7: un baluardo insuperabile, dà vita ad un duello entusiasmante con Bendtner, soffre talvolta sui palloni aerei, ma alla fine riesce sempre a metterci una pezza. Si esalta ancor di più quando i danesi ci provano a suon di lanci lunghi. Per esperienza e tempismo, imprescindibile per la difesa azzurra.

Chiellini, 7: serata da duri, serata da “Chiello”. Ci mette il fisico e non si lascia mai trovare impreparato. Motivato dopo l’esclusione in Armenia, si districa da gigante nelle mischie finali con cui gli avversari nordici tentano di accorciare le distanze. Con Barzagli forma una coppia che ha concesso davvero le briciole ai danesi.

Balzaretti, 6: inizio difficile, non spinge come potrebbe, ma si riprende gradualmente. Partita attenta in chiusura, tiene botta nel finale convulso.

De Rossi, 7.5: due gol in due partite, una media da attaccante. Il 29enne romano, invece, può a buon diritto essere considerato (ma lo è da tempo) uno dei migliori centrocampisti del mondo. Uomo ovunque a centrocampo, sembra sorretto da sette polmoni e fornisce un contributo importante anche in fase di impostazione. Zeman avrà apprezzato l’impegno?

Pirlo, 6.5: primo tempo in evidente difficoltà, nel secondo si riscatta con l’assist per Balotelli e, in generale, facendo girare la palla con maggiore celerità. Non ne vuole sapere di rifiatare, eppure l’alternativa sarebbe già pronta: Marco Verratti.

Marchisio, 6: in nazionale fatica ad eseguire quegli inserimenti in zona-gol che lo hanno reso celebre alla Juventus. Encomiabile, però, il suo lavoro sporco. Una partita di grande corsa e sacrificio.

Montolivo, 7: in forma strepitosa. Si sta adattando sempre meglio al ruolo di “finto” trequartista, muovendosi bene tra le linee e creando spesso i presupposti per attaccare la porta. Il gol, poi, è un vero gioiello: un bolide dal limite dell’aria che ha lasciato di sasso il portiere danese. L’impressione è che per Montolivo la consacrazione definitiva  non sia così lontana.

Osvaldo, 4: certi gesti, anche se solo accennati, a livello internazionale vanno evitati come la nitroglicerina. Un’espulsione che poteva complicare tutto, ma ininfluente alla resa dei conti. Prandelli avrà gradito?

Balotelli, 8: quando è ispirato e gioca con questa determinazione, l’Italia può affermare con orgoglio di poter contare su un vero e proprio fuoriclasse di caratura mondiale. Da campione il tacco con cui fornisce a Montolivo l’assist per il primo gol, da attaccante di razza la rete del 3-1. Nella ripresa fa reparto da solo e, quando si accende, diventa praticamente immarcabile per i danesi. Importante anche il suo contributo in fase di ripiegamento. Insomma, un Balotelli così maturo e dedito alla causa della squadra non si era mai visto. Che stia finalmente maturando? In caso di risposta positiva, a questa nazionale nessun traguardo sarebbe precluso.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

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