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Giro d’Italia 2018, David Lappartient: “Tappe magnifiche. Il caso Froome è molto complesso, non credo si chiuderà prima del Tour. La scia di Aru? Non ha logica”

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“Un Giro superbo, sono entusiasta”. È questo il giudizio di David Lappartient, presidente dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) sul Giro d’Italia 2018. Il 44enne francese, eletto lo scorso 21 settembre come capo dell’organo più importante del mondo del ciclismo, è stato ospite ieri alla partenza di Riva del Garda e in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha toccato molti temi legati alla corsa.

Innanzitutto Lappartient ha sottolineato la spettacolarità di questa edizione: “Tutti i giorni la bagarre, gli attacchi. Tappe magnifiche, è il ciclismo che amo. Simon Yates ha attaccato anche in rosa, i migliori si sfidano a viso aperto. Ne sono felice. Ora ci tre tappe di montagna molto difficili, nella terza settimana può cambiare qualcosa. Yates dovrebbe vincere, ma sullo Zoncolan non era riuscito a tenere Froome. I distacchi che ci sono permettono dei rovesciamenti della situazione”

Un commento poi sull’uso del VAR, introdotto proprio da Lappartient, che è entrato in azione nella cronometro di Rovereto: “L’obiettivo è che la corsa si svolga in modo regolare, sano. Nella crono c’erano stati tempi sorprendenti. Questo è il ruolo dell’assistenza… Il messaggio è “Il grande fratello vi sta guardando”. Cioè, “Se voi barate, vi troviamo”. Nella crono, si sa che di solito ci si concentrava sui migliori, ora si dà un occhio a tutti. Questa è la forza del sistema-video. C’è l’intenzione di estenderla anche ad altre gare World Tour, non solo a grandi giri, classico monumento e mondiale. Poi potremmo prendere altre camere per estendere la vigilanza”.

A tal proposito il numero uno dell’UCI critica duramente l’azione di Aru, che è stato penalizzato di 20” per aver sfruttato una scia proprio dopo l’intervento della moviola: “Ero in treno per venire qui, e stavo guardando il Giro. Ho visto le classifiche in diretta sul sito e il suo tempo di soli due secondi peggio di Froome. All’inizio ho pensato “Ma deve essere l’intermedio!”. Mi sono detto anche “Magari Froome ha forato, o ha avuto un altro imprevisto”. Poi ho pensato “Deve esserci un problema”. Venti secondi di penalità…non l’ha pagata troppo cara. Magari avrà guadagnato più tempo rispetto a quello che ha perso con la penalizzazione… non so. Non capisco, ci vuole il buon senso. Il corridore sa che non ha il diritto di farlo, allora perché lo fa? È intorno al 20° posto della classifica, che cosa cambiava? Non lo trovo logico”.

Infine arriva l’immancabile domanda sul caso salbutamolo di Chris Froome a cui Lappartient risponde così: “Si va avanti lentamente. Il caso è molto, molto più complesso di quello di Contador di qualche anno fa. Dunque si devono fare tanti approfondimenti prima che si ritorni davanti alle autorità, Lads e Tribunale. Non analisi scientifiche, ma analisi dei rapporti. Questo prende tempo e anche la Wada deve fornire degli elementi. Speravo che si potesse definire prima del Giro, ora non so se succederà prima del Tour.  Se poi c’è una strategia per fare durare di più la procedura… può essere, anche se spero di no. Non da parte nostra, in ogni caso. Il nostro interesse è che si vada velocemente, quale che sia la decisione”.

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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: Comunicato stampa RCS

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