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Formula 1

F1: il team Sauber pronto a passare al motore Honda a partire dal 2018

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Pur mancando ancora l’ufficialità, secondo quanto riporta il sito Autosport.com la Sauber è sempre più vicina a stringere una partnership con la Honda, al fine di ottenere la fornitura dei motori a partire dal campionato 2018. La decisione dovrebbe comunque essere comunicata al più tardi entro un paio di settimane, essendo infatti fissata per il 6 Maggio la deadline entro cui i motoristi sono chiamati ad indicare quali team sono intenzionati a fornire in ottica futura.

Tale cambiamento è in linea con un programma di rilancio del team elvetico, partito nella scorsa estate con l’ingresso di nuovi investitori, in grado di apportare benefici dal punto di vista economico verso le casse della scuderia svizzera, alquanto sofferenti negli ultimi anni. La Sauber, dal punto di vista motoristico, è ormai legata da diverso tempo alla Ferrari, che le fornisce i propulsori dal 2010. Tuttavia, il trattamento garantito dalla casa italiana non soddisfa la scuderia con sede ad Hinwil, che attualmente ha in concessione una power unit datata 2016, dunque non particolarmente competitiva non tanto in tale momento del campionato, quanto soprattutto con il passare dei gran premi e la (presumibile) crescita della concorrenza.

Motivo per cui Sauber vuole giocarsi tale carta, in quanto Honda non è impegnata direttamente nel Mondiale con un proprio team e fornisce soltanto un’altra scuderia, la McLaren. Situazione, questa, che sulla carta dovrebbe garantire un trattamento migliore ed una maggiore sinergia tra le parti, con reciproco beneficio in termini di crescita e recupero di una competitività degna di nota.

Un altro indizio che muove nella seguente direzione è la decisione, risalente ormai alla scorsa estate, da parte della Honda, di ampliare la propria sede di Milton Keynes, in modo da poter consentire la produzione di maggiori unità motore in vista di future nuove collaborazioni.

Se l’operazione dovesse andare in porto, Honda tornerebbe a fornire i propri propulsori a più scuderie come non accadeva da ormai quasi un decennio, quando la casa nipponica motorizzava tanto le vetture della propria “factory” quanto il team satellite Super Aguri.

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davide.brufani@oasport.it

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