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F1, analisi GP Bahrain 2017: la Ferrari si dimostra la migliore in gara, la Mercedes spreca l’occasione, la Red Bull fatica, la McLaren sprofonda

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Il GP del Bahrain 2017, terzo appuntamento stagionale, regala al mondo della Formula Uno diverse conferme importanti. Su tutte, la Ferrari è un animale da gara. I miglioramenti rispetto alle qualifiche sono davvero notevoli, e ne fa le spese una Mercedes che oggi spreca una doppia prima fila. Tra le altre scuderie c’è ben poco da sorridere. Molti ritiri, distacchi notevoli e piloti in difficoltà. Al momento il dominio di Ferrari e Mercedes appare incontrastato e incontrastabile.

FERRARISeconda vittoria in tre gare per la “Rossa” con un Sebastian Vettel decisamente in palla. 68 punti in tre gare sono un viatico da far stropicciare gli occhi se si ripensa alla stagione 2016, ma è tutto vero. La SF70H è nata sotto una buona stella e, gara dopo gara, lo sta ribadendo. Con forza. Se in qualifica l’andamento è assolutamente migliorabile, la domenica Sebastian Vettel appare quasi imbattibile (a differenza di un Kimi Raikkonen che oggi chiude quarto a debita distanza dal compagno) e gli avversari non possono che sottostare a tale situazione. La vettura di Maranello è dolce con gli pneumatici (che sfrutta nel migliore dei modi senza differenza di colorazione) potente e veloce. Come se non bastasse il campionato 2017 sta vedendo, e questa non è una consuetudine, strategie azzeccate (come il pit stop di Vettel già all’undicesimo giro) e aggiornamenti che funzionano. Per puntare ad entrambi i titoli urge una sveglia per Raikkonen che, anche oggi, ha passato più tempo a lottare con Felipe Massa (Williams) e Daniel Ricciardo (Red Bull) piuttosto che puntare il mirino sulle Mercedes.

MERCEDESOccasione decisamente sprecata per le “Frecce d’argento“. Si sapeva che molto di questo GP si sarebbe deciso al via, e Lewis Hamilton, infatti, ha subito sbagliato facendosi passare da Vettel. Valtteri Bottas, dopo la pole di ieri, oggi non ha confermato le sensazioni positive e, anzi, ha beccato una sonora lezione dal compagno di scuderia. Compagno che, per non farsi mancare nulla, ha incassato anche 5 secondi di penalità per aver rallentato Ricciardo all’ingresso della corsia box. Il ritmo messo in mostra dall’inglese nel finale (con Soft) ha fatto aumentare i rimpianti per il team di Brackley che, rispetto a ieri, ha fatto un deciso passo indietro. Dopo tre gare si possono iniziare a dire alcune cose: le W08 non sono imbattibili come le W07 o le precedenti, consumano maggiormente gli pneumatici rispetto alla Ferrari e, la squadra, se messa sotto pressione, sbaglia.

RED BULL Solo un pilota al traguardo, ma in un anonimo quinto posto, ovvero Ricciardo, mentre Max Verstappen esce di scena in curva 4 dopo pochi giri con i freni esplosi. L’inizio di stagione era difficile in casa Red Bull, e anche a Sakhir sono arrivati ben pochi sorrisi. La macchina va ad alti e bassi, o meglio, in qualche situazione rende come le migliori, in altre, la maggior parte, arranca. Come se non bastasse Ricciardo appare opaco, mentre Verstappen non è affatto fortunato. Urge una decisa crescita per la scuderia di Milton Keynes ma, a quanto filtra dal paddock, i primi aggiornamenti arriveranno solo in giugno in Canada.

WILLIAMS – A proposito di alti e bassi ecco Felipe Massa. Ottimo sesto in Australia, malissimo in Cina e di nuovo sesto a Sakhir. E non un piazzamento passato sotto traccia, dato che il brasiliano è stato competitivo e battagliero, superando e combattendo con Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo. Un buon segnale per la squadra inglese, che ne aveva decisamente bisogno. Sfortunato il suo compagno Lance Stroll, speronato in maniera incredibile da Carlos Sainz e, quindi, costretto al ritiro.

TORO ROSSO Sainz completa un weekend tendente all’orribile, dopo guai tecnici e incidente (con colpa) che fa fuori lui e Stroll. Solo Daniil Kvyat arriva al traguardo, dodicesimo, dopo un GP con tante battaglie, ma poche soddisfazioni. Ancora una volta un weekend gettato alle ortiche, cose che il team di Faenza non può certo permettersi.

FORCE INDIA – Se la Ferrari è la regina passando dal sabato alla domenica, la Force India non è da meno. Dopo una qualifica da incubo (Sergio Perez fuori nel Q1) la gara ha dimostrato che quando c’è da fare sul serio la vettura dipinta di rosa sa fare le cose per bene. Il messicano, infatti, ha chiuso in settima posizione, mentre Esteban Ocon ha saputo centrare un punto. Non male dopo il disastro di ieri.

HAAS – Kevin Magnussen ancora una volta out, e quindi tutto il team è sulle spalle di Romain Grosjean, solido in ottava posizione. L’affidabilità è ancora lontana (Magnussen appiedato subito) ma le prestazioni migliorano. Rimane il dubbio: vedremo mai un fine settimana senza intoppi per la squadra americana?

RENAULTDopo le scintillanti qualifiche di ieri (due vetture nella Q3) oggi la scuderia francese ha fatto un, ennesimo, passo indietro. Nico Hulkenberg ha faticato non poco per chiudere nono, mentre Jolyon Palmer è arrivato ultimo tra i piloti in gara. Manca ancora parecchio alla Renault, ma qualche sprazzo c’è.

SAUBERMale, per non dire malissimo. Due ritiri per Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson dopo un GP contraddistinto da ben poca competitività. Il tunnel nel quale s’è infilata la scuderia svizzera sembra non avere fine.

MCLAREN – A proposito di tunnel negativi ecco la McLaren. Stoffel Vandoorne nemmeno parte per l’ennesimo motore saltato, mentre Fernando Alonso, dopo tante battaglie in pista, e alcuni team radio infuocati nei confronti del suo team, è costretto anch’esso al ritiro. Una crisi inammissibile e che non pare avere una soluzione.

Alessandro.passanti@oasport.it
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