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Volley, SuperLega – Playoff Scudetto, quarti di finale: le pagelle di gara1. Djuric mattatore, Zaytsev/Ata al top, Sokolov mago, Ngapeth non basta

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Nel weekend si sono disputate le gara1 dei quarti di finale dei Playoff Scudetto della SuperLega, il massimo campionato italiano di volley maschile. Di seguito le consuete pagelle per scoprire top e flop del fine settimana.

 

MITAR DJURIC: 10. Letteralmente strepitoso. È lui l’uomo in più di una scatenata Verona che espugna il PalaPanini, sovverte il fattore campo e fa un passo importante verso le semifinali. Modena si arrende sotto i colpi dell’indemoniato opposto greco, davvero immarcabile e imprendibile per tutta la partita chiusa con addirittura 26 punti (3 muri e 54% in attacco). Djuric gioca uno dei migliori match della stagione proprio nel momento più importante, facendo la differenza quando contava davvero.

TSVETAN SOKOLOV: 9. Confeziona una partita ai limiti dell’inverosimile: è lui l’assoluto protagonista della vittoria di Civitanova contro Vibo Valentia, domata dall’inizio alla fine proprio grazie alle speciali bordate dell’opposto bulgaro. Si è letteralmente scatenato per tre set, realizzando 18 punti con un allucinante 87% in attacco, 3 muri e 2 aces. Se continuasse a giocare così…

EARVIN NGAPETH: 8. Modena va a picco, i Canarini sono in crisi totale, crollano in casa contro Verona ma la stella francese è l’ultimo ad arrendere. Vettori annaspa, Petric è fuori dal gioco, Monsier Magique diventa così il terminale offensivo di riferimento. Mette a terra un grande bilanciere, segna 24 punti (4 muri, 56% in attacco e 67% in ricezione) ma anche lui deve chinare il capo.

 

FILIPPO LANZA, SIMONE GIANNELLI e JAN STOKR: 8,5. I volti di una Trento lanciatissima che si sbarazza facilmente di Monza. La regia di Giannelli è encomiabile (arrivano anche 4 muri personali), il capitano piazza 5 aces di pregevole fattura e mette tutto il suo carisma al servizio dei compagni, l’opposto chiude la pratica con 16 punti (64% in attacco). E i dolomitici volano.

ALEKSANDAR ATANASIJEVIC e IVAN ZAYTSEV: 8. Ora si inizia a fare sul serio e la coppia dei sogni di Perugia non fallisce l’appuntamento: surclassata Piacenza, 16 punti per l’opposto (3 aces, 59% in attacco) e 12 per lo Zar (63%).

MICAH CHRISTENSON: 8. La sua regia è stata una delle armi in più di Civitanova. Non ha dovuto inventarsi grandissime cose vista la precisione di Sokolov, ma è stato bravo a mettersi in luce anche in maniera individuale, producendo anche sette punti.

MICHELE BARANOWICZ: 7,5. Vince lo scontro diretto con Orduna e Travica, ribadendo il suo ruolo da protagonista all’interno dello scacchiere di Verona che si regala una serata da urlo. Innesca Djuric, chiama Kovacevic nei momenti giusti e il colpaccio è servito.

 

LUCA VETTORI: 5. Se Djuric si mette in luce nel big match, lui invece si eclissa totalmente e affonda insieme a tutta Modena. L’opposto dei Campioni d’Italia gioca una partita sottotono, si spegne con un modesto 38% in attacco, commette addirittura 8 errori in battuta e chiude a malapena in doppia cifra (10). Deve cambiare marcia già giovedì sera se non vorrà uscire dalla lotta scudetto.

PIACENZA: 4. Totalmente fuori partita a Perugia, non riesce il miracolo come invece era capitato nei quarti di finale di Coppa Italia. Leo Marshall recuperato non basta, Hernandez un po’ sottotono, grandi difficoltà in ricezione e fatica a mettere giù il pallone. Al PalaBanca servirà un’inversione di tendenza.

VIBO VALENTIA: 4. È chiaro che contro Civitanova serviva un’impresa probabilmente fuori dalla portata dei calabresi che però sono sembrati troppo arrendevoli e incapaci di reagire allo strapotere degli avversari. I ragazzi di Kantor non hanno giocato la loro migliore pallavolo e hanno subito in tutti i fondamentali, pagando anche l’importante assenza di Geiler (si è infortunato settimana scorsa) e la giornata no di Michalovic.

MONZA: 4. Troppo lontana dal campo. Tutta la squadra di Falasca, Vissotto escluso, fatica a tenere il passo di Trento che passeggia con troppa facilità. Era una partita difficile ma era lecito aspettarsi qualcosa in più dai brianzoli: male Botto, pochi palloni per Fromm.

 

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