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Volley, Hristo Zlatanov: “Mi ritiro. Il volley ti insegna a vivere. Il giocatore perfetto è…”. A 41 anni lascia il migliore marcatore in Italia

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Hristo Zlatanov ha ufficializzato il ritiro dall’attività agonistico. Uno dei grandi protagonisti degli ultimi venti stagioni di volley giocato ha deciso di appendere definitivamente le scarpette al chiodo, al termine di questa stagione non appena Piacenza concluderà il proprio cammino nei playoff (come farà O’ Fenomeno Samuele Papi, suo compagno di squadra).

A quasi 41 anni (li compirà ad aprile) il figlio di Dimitar, pallavolista bulgaro che conquistò l’argentò alle Olimpiadi di Mosca 1980, si ritirirà definitivamente, senza ripensamenti. È il miglior realizzatore di sempre in Italia (al momento 9688 punti, c’è ancora margine per ritoccare un po’ il record) e il terzo nella classifica dei più presenti. Oggi lo schiacciatore della LPR, che ha avuto un passato anche con la nostra Nazionale e ha disputato le Olimpiadi di Pechino 2008, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

 

Il giocatore perfetto:La ricezione di Papi, il muro di Tencati, la regia di Gric e… il mio attacco, almeno finché non battono i miei record me lo merito. Come tecnico Lorenzetti”.

Sui primati: “Probabilmente significa che devo smettere (ride, ndr). Poi che sono stato un ottimo atleta. Le cifre dicono addirittura uno dei più bravi e questo mi inorgoglisce”. Non gli pesa però non avere tagliato il traguardo dei 10000 punti in Italia:Non tanto come quello che li dovrà fare e magari sta iniziando adesso”. Un esempio per i giovani. Intanto Alessandro Fei a quota 9000 sta provando a superarlo ma non sarà facile.

Zlatanov è da 14 anni a Piacenza, un vero giocatore bandiera come non ce ne sono quasi più: “Perché seguono un po’ troppo il vento. Per quanto mi riguarda io cercavo un posto dove stare bene e l’ho trovato insieme a mia moglie Chiara. È anche grazie a lei che tutto questo è stato possibile, mi ha dato serenità ed equilibrio”.

Sul futuro: “Avrò più tempo da dedicare alla famiglia e potrò seguire le piccole cose di cui già mi occupo. Fare il dirigente? Non so, di certo aprirò occhi e orecchie per ascoltare se dovessero arrivare eventuali proposte”.

L’immagine più bella del volley: “Il volley è tutto stupendo, ti insegna a crescere e a vivere”.

 

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