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Rugby, Sei Nazioni 2017: Scozia-Italia 29-0, le pagelle degli azzurri. Canna rimandato, un disastro su tutta la linea

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Altra giornata nefasta per l’Italrugby sconfitta addirittura per 29-0 dalla Scozia nell’ultimo turno del Sei Nazioni 2017, con gli uomini allenati da Conor O’Shea che chiudono dunque senza vittorie anche questa edizione della manifestazione. I padroni di casa, dal canto loro, hanno dominato l’incontro in lungo e in largo conquistando meritatamente anche il punto di bonus, utile a tenere vive le speranze di classificarsi al secondo posto in caso di vittoria dell’Inghilterra ai danni dell’Irlanda. Andiamo a rivivere il match con le pagelle degli azzurri.

Edoardo Padovani, voto 5: un evidente passo indietro quello compiuto del giocatore delle Zebre Rugby rispetto alla brillante prestazione offerta contro la Francia, inserendosi perfettamente nella debacle che ha contraddistinto tutta la squadra.

Angelo Esposito, voto 5,5: va vicinissimo alla meta al termine di un forcing azzurro durato quasi dieci minuti e favorito dall’inferiorità numerica degli avversari, anche se la prodezza difensiva di Hogg gli impedisce una soddisfazione che avrebbe probabilmente meritato in considerazione dell’impegno profuso.

Tommaso Benvenuti, voto 5: chiamato a sostituire l’infortunato Michele Campagnaro, il promettente atleta della Benetton Treviso soffre la pressione e finisce per commettere numerosi errori sia in fase di impostazione che di placcaggio.

Luke McLean, voto 5: impalpabile la prova odierna di uno dei cardini della Benetton Treviso, aggravata dalla delusione per il fatto che un giocatore della sua esperienza non sia riuscito a trascinare i compagni adeguandosi invece al livello mediocre espresso dalla nostra compagine.

Giovanbattista Venditti, voto 4,5: il portacolori delle Zebre era stato uno dei migliori a Twickenham contro l’Inghilterra siglando anche una meta, ma oggi incorre in tantissimi errori gravi come quello che nel primo tempo concede una mischia in zona d’attacco ai padroni di casa.

Carlo Canna, voto 4: doveva essere il Sei Nazioni della sua consacrazione, ed invece l’apertura delle Zebre esce rimandato da questa edizione del Torneo. Davvero una giornata no quella in cui è incappato oggi il numero 10 della Nazionale, testimoniata in modo perfetto dai tre piazzati consecutivi sciupati nella frazione inaugurale.

Edoardo Gori, voto 5: prova sempre ad offrire il proprio contributo con grande abnegazione, ma risulta spesso incapace di conferire alla manovra quella velocità necessaria per fare la differenza nel zone cruciali del terreno di gioco.

Sergio Parisse, voto 5,5: è il leader tecnico e carismatico della formazione azzurra, oggi però nemmeno lui riesce a dare quella spinta utile a smuovere una situazione complicatasi fin dall’inizio. Si è sempre dichiarato fiero sostenitore del nuovo progetto di Conor O’Shea, il problema continua ad essere l’applicazione nella pratica.

Abraham Steyn, voto 5: molto male in entrambe le fasi come già avvenuto lo scorso weekend al cospetto della Francia. Da rivedere in futuro, sperando che acquisisca la maggiore esperienza possibile per tornare con altre velleità a questo livello.

Maxime Mbandà, voto 6: unico giocatore dell’Italia a salvarsi grazie alla giusta dose di impegno e incisività nei placcaggi, a testimonianza della crescita ostentata da questo atleta nel corso dei vari impegni di questo Sei Nazioni.

George Biagi: voto 5,5: riesce a farsi valere risultando tra le pochissime note liete della giornata odierna, pur essendo ancora privo di quella convinzione che gli consentirebbe di guidare i compagni al superamento delle situazioni più complicate.

Marco Fuser, voto 5,5: tanto lavoro sporco, pochi metri guadagnati e tanti placcaggi mancati.

Lorenzo Cittadini, voto 4,5: tantissima sofferenza, la mischia scozzese domina in ogni occasione. Difficile trovare un punto giusto nella sua performance.

Ornel Gega, voto 5: i lanci in touche sono abbastanza positivi, ma la battaglia in mischia è da dimenticare fin dall’inizio dell’incontro.

Andrea Lovotti, voto 4,5: soffre tantissimo la prima linea azzurra, con soprattutto il pilone delle Zebre a pagare la fisicità degli Highlanders.

 

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Twitter FIR

 

 

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