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Canoa, Daniele Molmenti: “Voglio portare il mio lavoro. A Tokyo per una medaglia”

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Daniele Molmenti dopo una vita da atleta è passato dall’altra parte ed ora fa parte dello staff tecnico azzurro. Il campione olimpico di Londra 2012 è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Questi alcuni degli spunti più interessanti.

Un rapporto con gli atleti da costruire e cosa può portare Molmenti all’interno del gruppo azzurro: “All’inizio mi guardavano un po’ strano negli ultimi anni ho lavorato con un mio staff. Adesso vorrei portare le mia metodologia di lavoro, le mie autovalutazioni nel gruppo. Tocca a me convincerli”.

Quali sono le tipologie di lavoro: “Riprenderemo allenamenti e gare per trovare tutte quelle piccoli correzioni che possono migliorarci. Poi c’è Guillermo Diaz Canedo che, laureato in informatica, elaborerà tutti i dati per avere un monitoraggio continuo”.

Gli allenamenti si svolgeranno ad Ivrea. Un’ottima notizia per la squadra italiana: “C’è un canale di alta qualità, che ci permette di lavorare con standard elevati senza spostarci continuamente. Da atleta dovevo sobbarcare viaggi all’estero da 20-30 mila euro”.

In Federazione continua a regnare l’incertezza, fattore che può distrarre la nazionale: “Agli atleti e alla direzione tecnica non deve interessare. Mi fa piacere che Buonfiglio abbia fatto partire però il lavoro, perchè la stagione è alle porte”.

Quali sono gli obiettivi del nuovo corso Molmenti: “Consolidare i risultati della passata stagione. Poi dal 2018/19 vorremmo ottenere qualche risultato verso Tokyo 2020”.

Olimpiade di Tokyo grande obiettivo, a cosa punta l’Italia?: “Una medaglia e tre finali. Nella canadese femminile siamo ancora indietro, ma nel K1 uomini e donne con De Gennaro e Horn possiamo essere ambiziosi. E anche nella canadese uomini non siamo male”.

 

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Foto: Pier Colombo

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