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Tiro a volo, ora è ufficiale: il double trap esce dalle Olimpiadi. A Tokyo 2020 ci sarà la gara mista della fossa olimpica

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La notizia più temuta è arrivata ufficialmente: il double trap non farà più parte delle Olimpiadi. Al suo posto è stata inserita la gara mista (uomini e donne) della fossa olimpica.

La decisione è stata resa nota dal Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale degli Sport di Tiro nel corso di un’assemblea tenutasi a Nuova Delhi (India).

Seguendo le direttive del CIO, la Federazione ha privilegiato la parità di genere, garantendo dunque lo stesso numero di gare (2) per entrambi i sessi, oltre ad una mista.

Una decisione che non ci trova d’accordo: perché eliminare e non aggiungere? Premesso che il double trap, dal 1996 al 2004, assegnò il titolo olimpico anche in campo femminile, centinaia di tiratori, non solo italiani ovviamente, si ritrovano ora senza una prospettiva di carriera. Difficile proseguire un’attività senza il miraggio dei cinque cerchi ed è probabile che alcuni provino a ‘riciclarsi’ nel trap o nello skeet, anche se non sarà affatto semplice. La gara mista di trap, inoltre, si sarebbe potuta aggiungere mantenendo la medesima soglia di qualificati ai Giochi, dunque senza ‘carte’ aggiuntive.

Il double trap si disputò per la prima volta alle Olimpiadi ‘intermedie’ di Atene 1906, prima di rientrare nel programma dei Giochi a partire da Atlanta 1996. L’Italia vanta tre argenti in questa specialità, conquistati da Albano Pera (1996), attuale ct della squadra di fossa, Francesco D’Aniello (2008) e Marco Innocenti (2016).

Il Bel Paese potrà beneficiare di una ghiotta chance di medaglia nel trap misto (un’ipotetica coppia formata da Giovanni Pellielo e Jessica Rossi sarebbe difficile da battere), tuttavia ciò non allevia l’amarezza per la scomparsa di una disciplina storica e di grande tradizione.

Novità anche nel tiro a segno: salutano le Olimpiadi le gare con pistola e carabina da 50 metri. Introdotte anche in questo caso due gare miste, quelle con pistola e carabina 10 metri (dove l’Italia potrà calare due assi come Petra Zublasing e Niccolò Campriani).

federico.militello@oasport.it

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2 Commenti

2 Comments

  1. AlFHg

    22 Febbraio 2017 at 23:21

    Il CIO contrappone continuamente il sacrosanto principio di inclusione del maggior numero di Paesi e della parità di genere con un miope principio di esclusione di alcuni eventi sportivi. Sarebbe stato molto meglio aggiungere una medaglia femminile di double trap e soprattutto creare delle prove a squadre miste, magari miste non solo nel senso di genere, ma anche di disciplina: le prove a squadre rafforzano i movimenti e permettono a squadre solide ma senza individualità particolari di fare gruppo, (penso alle staffette italiane del biathlon ed in particolare alla mista). E questo discorso potrebbe essere fatto tranquillamente per altri sport, come ad esempio il pentathlon moderno. Il team event dello slittino è un ottimo esempio di come ottimizzare le medaglie.

    La cosa però che mi colpisce di più, in senso negativo, è la strategia di riduzione dei costi che il CIO usa: che senso ha eliminare 2 prove a squadre di scherma quando una struttura l’hai costruita? Che senso ha ridurre il ciclismo su pista creando l’omnium ed eliminando le singole prove specifiche e utilizzare un velodromo per soli 6 giorni? (Per inciso, ritengo l’omnium una stupenda disciplina, un decathlon del ciclismo su pista, in cui però dovrebbero essere reinserite tutte le singole prove). Io spero che presto ci si accorga che è più conveniente utilizzare di più gli impianti piuttosto che diminuire il numero di partecipanti.

    Sembra che ci si dimentichi, ultimamente, che le Olimpiadi sono sì una manifestazione culturale, ma che si fonda sullo sport: migliore è l’offerta sportiva, migliore è l’immagine che si può dare, migliore è il ritorno che ne si può avere.

  2. ale sandro

    21 Febbraio 2017 at 18:57

    Temo che per il double trap andrà a finire esattamente come per le donne, e cioè che sparirà dal panorama di gare della Issf, sia ai campionati del mondo che in coppa.
    Decisione come sempre demenziale, siccome entrano nuovi sport ci si ingegna a buttare fuori altri atleti di altre discipline più antiche come il tiro a segno o a volo (anche se il double trap era recente, nel 1989 i primi mondiali), oltre agli scempi di togliere barche di punta (pure fossero pesi leggeri), prove a squadre di scherma o gare storiche del ciclismo su pista, o non darsi e non dare pace col programma della canoa velocità, giusto per citare un paio di casi.

    Tutto per permettere a paesi che non avrebbero nemmeno i requisiti di qualificazione , come i minimi ad esempio, di esserci giusto per partecipazione simbolica, come si può vedere in diverse batterie ai Giochi. Politica insomma.
    A questo punto non capisco perchè non reintrodurre finalmente dopo tempo immemorabile anche le prove a squadre di tiro a volo , che assegnano titolo mondiale. Hanno paura anche a fabbricare troppe medaglie?
    Per il tiro a segno se non ho capito male rimangono quindi pistola e carabina 10 metri, le tre posizioni, e l’automatica da 25 metri, voglio sperare perchè personalmente quest’ultima la ritengo una delle prove più spettacolari del lotto.

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