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Superbike, borsino piloti e team in vista del 2017: Kawasaki, Ducati e non solo…

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Con una sessione di test ancora da disputare, in programma sul tracciato in cui si aprirà il Mondiale 2017, Phillip Island, il 20-21 Febbraio, molteplici sono state le indicazioni ricavate dalle sessioni svoltesi nelle ultime settimane per quanto riguarda la Superbike. Prove, queste, che hanno visto utilizzati circuiti dalle caratteristiche differenti tra di loro, quali Portimao, Jerez ed Aragon, in cui i vari team e piloti hanno potuto affinare il feeling reciproco, ed in alcuni casi preso per la prima volta contatto con un mezzo nuovo, iniziando un percorso che si spera possa essere di crescita tanto rapida quanto fruttuosa in termini di risultati.

Sembra banale dirlo, ma a dare l’impressione di maggiore solidità in vista dell’inizio del campionato è stato il duo Jonathan Rea-Kawasaki. I vincitori degli ultimi due titoli piloti e costruttori sono sempre stati i più veloci quando sono scesi in pista, dimostrandosi competitivi sia sul giro secco che sul passo gara. In questo senso, Rea è sembrato avere qualcosa in più rispetto al suo compagno di team, l’inglese Tom Sykes, che ha cercato soprattutto di lavorare proprio sulla distanza di gara, suo vero grande limite nell’ultimo biennio, che sovente non gli ha consentito di giocarsi al meglio le sue carte.

Consistente il livello mantenuto dalla nuova coppia di piloti ufficiali Ducati, Chaz Davies e Marco Melandri. Il primo è stato molto veloce sul giro secco e consistente sul passo gara; il secondo, al rientro dopo due anni pieni di assenza dalla Superbike, si è attestato su una buona base velocistica, ma ha denunciato ancora dei limiti nel riuscire a girare a lungo con la Panigale, dovendo dunque affinare in questo particolare aspetto il suo feeling. I margini di crescita sembrano dunque esserci per l’italiano. 

Dietro Kawasaki e Ducati, che sembrano avere dunque qualcosa in più rispetto alla concorrenza, si segnalano le prestazioni interessanti del nuovo duo del team Milwaukee, che utilizzerà moto Aprilia nel 2017, formato dal nostro Lorenzo Savadori e dall’irlandese Eugene Laverty, anche lui “cavallo di ritorno” nella categoria da cui manca dal 2014. I due sono stati molto veloci sul giro singolo, mentre sarà da valutare la tenuta sulla distanza di gara, che dipenderà comunque non soltanto dalla bontà del loro lavoro, ma anche da quello che sarà il supporto che Aprilia saprà dare alla struttura, dopo un palese disimpegno avvenuto nell’ultimo biennio, in favore del progetto Motogp della casa di Noale.

Da segnalare, infine, il passo fatto dalla Honda, che dopo molti anni di scarso interesse verso la categoria ha portato in gara una nuova versione del CBR1000RR Fireblade, affidata sempre al team olandese Ten Kate, storico riferimento per la casa giapponese in Superbike, e messa nelle mani dei piloti Nicky Hayden e del debuttante tedesco Stefan Bradl. Come facilmente preventivabile, il distacco accumulato nelle prime uscite (in media sempre ben sopra il secondo) fa capire che c’è tanto lavoro da fare, ma non potrebbe essere altrimenti. La speranza è quella che Honda, una volta riusciti team e piloti a capire meglio il nuovo mezzo a disposizione, possa fornire un supporto continuo e sostanzioso, in modo da poter essere seriamente della partita in ottica titolo, cosa che ormai non accade da diversi anni al team dell’ala in Superbike.

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