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MotoGp, Test Phillip Island 2017 – Analisi: Jorge Lorenzo ed una crescita che tarda ad arrivare

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Nelle due sessioni di test della MotoGp disputate fino ad ora, la costante di Jorge Lorenzo in sella alla Ducati è quella di aver impostato un lavoro metodico e progressivo, che lo porta a far vedere le cose migliori nell’ultima giornata a disposizione, quando si trova “con l’acqua alla gola” ed è necessario cavarsi fuori da una posizione di classifica scomoda e pericolosa, per approdare su livelli più accettabili, per quanto indubbiamente migliorabili. E ciò significa due cose fondamentali: Lorenzo non ha avuto un adattamento immediato alla moto, scoprendone pregi e difetti in corso d’opera e dovendo fare un lavoro di crescita mattone dopo mattone della sua personale fiducia nel mezzo, prima di poter spingere su tempi interessanti; la Ducati non è evidentemente una moto così semplice da interpretare per un novello su quella sella, a differenza ad esempio di quanto non sia il primo impatto di un debuttante su una moto come la Yamaha, decisamente più “amichevole” e semplice da portare al limite, anche su piste con caratteristiche profondamente diverse tra di loro.

Già, Phillip Island. Il tracciato australiano è particolare per via del suo posizionamento geografico, che lo pone praticamente in riva all’oceano e dunque fortemente soggetto a raffiche di vento e repentini mutamenti climatici. Specialmente il primo dei due fenomeni atmosferici incide su quella che è la guidabilità della Ducati su tale circuito, in particolar modo in fase di staccata, laddove l’anteriore è molto più leggero e dunque minore è la fiducia che esso è in grado di ispirare nel pilota che è in sella. Non a caso, Lorenzo in questi tre giorni di test si è rammaricato dell’assenza delle ali, bannate a fine 2016 dalla Dorna in quanto ritenute pericolose, che a suo dire avrebbero potuto contribuire a rendere la moto più stabile in ogni fase, e dunque più agevole da condurre e sfruttare appieno. Tuttavia, sotto questo aspetto lo spagnolo potrebbe ricevere ben presto un regalo, poiché da più parti si vocifera che la casa italiana potrebbe portare una nuova carena per la prossima sessione di test, in programma tra tre settimane in Qatar, la quale dovrebbe consentire alla moto di Borgo Panigale di fare un salto in avanti in termini di efficienza aerodinamica.

Quello visto in Australia, a conti fatti, è un Lorenzo che non può dirsi realmente in crescita rispetto a quanto evidenziato nei test di Sepang di fine Gennaio-inizio Febbraio. Ben lontano dai tempi fatti segnare sul giro secco da Maverick Vinales e Marc Marquez, e neppure troppo competitivo sul passo gara, laddove è stato capace di far segnare qualche sporadico passaggio sull’1:29 alto-1:30 basso, a cui è però seguita una rapida impennata dei tempi verso l’1:31 con il passare di pochi giri. La strada è ancora lunga, ma se non altro è positivo leggere e notare come sia il pilota per primo a capire che deve essere innanzitutto lui a fare un salto di qualità in termini di adattamento al mezzo, prima di concentrarsi su eventuali cambiamenti importanti alla moto.

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Foto: Profilo Twitter ufficiale della Ducati

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