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Ciclismo su pista: da Cali riparte il quadriennio verso Tokyo. Ganna e i suoi fratelli per non far sentire la mancanza di Viviani

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“A Dubai per me comincia di fatto una nuova vita. La pista mi ha dato tantissimo, fino a quell’oro olimpico che sognavo sin da ragazzino. Ma adesso inseguo gli obiettivi su strada”. Le parole di Elia Viviani di qualche settimana fa riguardo alla sua carriera su pista, che al momento sembra essere abbandonata per dedicarsi completamente alla strada.

Si dovrà dunque sostituire l’icona di questo sport in Italia per quanto riguarda almeno l’ultimo decennio: colui che ha portato il tricolore sul tetto del mondo con la fantastica medaglia d’oro nell’Omnium alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. E, a differenza di altre discipline, qui il futuro sembra essere abbastanza al sicuro.

A partire da Filippo Ganna, che lo scorso anno è diventato campione del mondo dell’inseguimento individuale con una straordinaria prova a Londra. Sarà il ragazzo di Verbania a guidare il quartetto dell’inseguimento verso le Olimpiadi di Tokyo 2020, con Francesco Lamon, Liam Bertazzo, Davide Plebani e Michele Scartezzini che sembrano già essere ad un livello molto alto. Per quanto riguarda l’omnium invece sarà Simone Consonni a prendersi la responsabilità di sostituire il campione olimpico.

Al femminile è in gran crescita, oltre che il quartetto, già piazzato a Rio de Janeiro e pronto al grande passo verso il top Mondiale, anche la velocità. Miriam Vece e Gloria Manzoni stanno facendo esperienza con la maglia della nazionale e, nel giro di un paio di anni, potrebbero già farsi vedere davanti a tutte. Ha già colpito gli addetti ai lavori invece Rachele Barbieri, sul podio in Olanda a fine 2016 nell’omnium in Coppa del Mondo.

Si riparte da Cali, in Colombia, proprio per il massimo circuito internazionale: la squadra azzurra vuole stupire.

gianluca.bruno@oasport.it

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