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Editoriali

Sci alpino, Dominik Paris sulle orme di Ghedina. Può diventare il più grande discesista italiano di sempre

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Se vincere (due volte) sulla Streif di Kitzbuehel regala per sempre l’immortalità sportiva, Dominik Paris si trova ora ad affrontare un’altra sfida affascinante: scalare le gerarchie tra i più grandi sciatori italiani di tutti i tempi.

Con i suoi sette successi in carriera in Coppa del Mondo (6 in discesa, 1 in superG) ha agganciato Massimiliano Blardone al sesto posto tra gli azzurri più vincenti. Davanti a lui Alberto Tomba (50), Gustav Thoeni (24), Kristian Ghedina (13), Piero Gros (12) e Giorgio Rocca (11).

Proprio Ghedina rappresenta il metro di paragone principale per Paris. Scavalcare il fuoriclasse veneto significherebbe, di fatto, diventare il miglior discesista italiano della storia.

Si tratta di due prototipi di velocisti molto differenti. Dotati entrambi di una straordinaria scorrevolezza, Paris possiede un fisico più possente e, negli anni, è cresciuto moltissimo nell’affrontare le curve, probabilmente superando il ‘Ghedo’ sotto tale punto di vista. Quest’ultimo, come ha dichiarato alla Gazzetta anche il tecnico azzurro Alberto Ghidoni, nel complesso spiccava per un talento naturale ancora più marcato rispetto a quello di Paris.

Ghedina, ad ogni modo, ha vinto molto meno di quanto avrebbe potuto, avendo dovuto fare i conti anche con un grave incidente stradale ad inizio carriera. Nella sua bacheca mancano una vittoria in un grande evento (mai sul podio alle Olimpiadi, colse due argenti ed un bronzo ai Mondiali) e, soprattutto, l’agognato trionfo nella Coppa del Mondo di discesa libera, trofeo che l’Italia ha vinto per la prima volta nel 2016 grazie a Peter Fill.

Il tempo, dunque, gioca a favore di Paris. A 27 anni l’altoatesino va considerato ancora un atleta giovane in una specialità dove quasi sempre si raggiunge l’apice della carriera all’alba delle trenta primavere ed oltre (come ha dimostrato Fill). Non dimentichiamoci in passato di campioni capaci di vincere fino all’alba dei 40, come Didier Cuche, Michael Walchofer e lo stesso Ghedina, competitivo ai massimi livelli fino a 37 anni.

Paris è un discesista completo, come testimonia l’elenco delle sue vittorie in cui spiccano piste difficilissime dal punto di vista tecnico come Bormio (che dalla prossima stagione potrebbe tornare in calendario) e Kitzbuehel ed altre più semplici e da scivolatori come Lake Louise, Chamonix e Kvitfjell. Il nativo di Merano dovrà migliorare nella costanza di rendimento nell’arco di una stessa stagione per compiere un ulteriore salto di qualità.

Se le 13 vittorie complessive di Ghedina appaiono un obiettivo alla portata, Paris sogna anche la Coppa del Mondo di discesa, sfuggitagli lo scorso anno a causa di una brutta caduta nelle prove delle finali di St. Moritz. Proprio sulla pista Svizzera andrà a caccia tra pochi giorni anche di quel titolo iridato rimasto sempre tabù per il connazionale.

La sensazione, dunque, è che Paris abbia il destino nelle sue mani. La sfida ai miti è lanciata, compreso quello Zeno Colò che, in un’epoca lontana, si coprì di gloria con titoli mondiali ed olimpici. La ricetta è una sola: vincere, vincere e ancora vincere. Per diventare il miglior discesista italiano di sempre.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Auletta Pentaphoto

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