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Nuoto, Federica Pellegrini ed il futuro nella velocità: una strada obbligata?

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Con qualche piccola preoccupazione per un infortunio alla caviglia del piede destro in vacanza alle Maldive, Federica Pellegrini si tuffa nella stagione 2017 con molte più certezze nelle sue possibilità.

Dopo la delusione di Rio 2016 ed il quarto posto nella finale olimpica dei 200 stile libero, la campionessa di Spinea si è dedicata anima e corpo, ancor di più del solito, agli allenamenti spinta dalla voglia di rivalsa e di dimostrare prima a se stessa e poi agli altri quanto vale. I Mondiali di Windsor in vasca corta, col successo nei suoi amati 200 metri davanti alla lady di ferro Katinka Hosszu, hanno dato nuova linfa all’araba fenice.

“Sono molto contenta di come ho chiuso la stagione e se penso a quello che provavo a Rio, ora mi sento un’altra persona. In futuro la mia distanza saranno sempre i 200 stile libero, a patto che però il mio fisico mi consenta di sopportare determinati carichi di lavoro”. Queste le considerazioni di fine 2016 della “Divina” che dunque non ha del tutto chiuso la porta ad una strada diversa nel suo programma cioè quella dei 100 sl.

Non è un mistero, infatti, che la Pelle abbiamo mostrato dei margini di miglioramento rilevanti nelle due vasche, come il primato italiano siglato nel Trofeo Settecolli 2016 dimostra. Un dato di cui si saranno resi conti sia la veneta che il suo allenatore Matteo Giunta.

Tuttavia, se guardiamo a Budapest, sede dei prossimi Mondiali (23-30 luglio), è difficile pensare che la Pellegrini viri in favore dei 100 metri. Per il momento la preparazione specifica sarà sui 200m ma forse, anche per l’avanzare dell’età, il ricorso ad una distanza più corta, per pianificare obiettivi futuri in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, non sarà scartato.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da comunicato Len

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