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Karate, Premier League 2017. Parigi si colora d’azzurro, Ahmed El Sharaby in finale nei 75 kg! Simone Marino si giocherà il bronzo nei +84kg. Poca gloria per le italiane

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Saranno tre le finali per l’oro in cui l’Italia sarà presente oggi pomeriggio allo Stade Pierre de Coubertin di Parigi, dove è in corso di svolgimento la prima tappa della Premier League 2017. Dopo la finale tutta azzurra nel kata maschile a squadre e l’approdo della squadra femminile del kata all’ultimo atto della competizione, nel secondo giorno di eliminatorie un altro alfiere italiano ha conquistato l’opportunità di giocarsi la medaglia d’oro nel kumite.

Ahmed El Sharaby disputerà la finale oggi nella categoria 75 kg contro l’ucraino Stanislav Horuna, coronando in tal modo un percorso fantastico che lo ha visto superare in successione lo spagnolo Francisco Javier Perez Arencon (6-1), l’olandese Bryan Lusse (8-0), il giapponese Yuta Mori (3-0), il kazako Ruslan Yesmakhanbet (2-0), il francese Nicolas Josue Nirde (7-1) e il marocchino Reda Messaoudi (5-0). Fuori nei primi turni Michele Martina e Lorenzo Pietromarchi, mentre Pierluigi Grimaldi si è arreso ai sedicesimi con un netto 5-0 contro l’ungherese Gabor Harspataki. L’exploit di El Sharaby fa ancor più effetto se si considera che nei 75 kg era assente a Parigi il totem azzurro Luigi Busà, il più celebre rappresentante italiano della disciplina al pari di Sara Cardin.

Ha brillato anche Simone Marino nella categoria +84 kg. L’azzurro ha sconfitto al primo turno l’ucraino Yaroslav Horuna (2-0), per poi eliminare il francese Dnylson Jacquet (2-1). Contro il turco Dogan Alperen (5-5) e il kazako Dimash Ukmatov (1-1) Marino ha vinto per hantei, ma ai quarti di finale l’olandese Tyron-Darnell Lardy ha avuto la meglio per 4-1. Proprio Lardy disputerà la finale contro l’iraniano Sajad Ganjzadeh, il che ha consentito a Marino di accedere al tabellone dei ripescaggi, dove l’azzurro ha sfoderato una prestazione superba contro il giapponese Hideyoshi Kagawa, vincendo 5-3 e guadagnandosi il pass per la finalina contro il croato Andelo Kvesic, con il quale si giocherà la medaglia di bronzo. Non è andato oltre il terzo turno, invece, Nico Armanelli, sconfitto 3-0 dal turco Ridvan Kaptan. Sono usciti presto di scena anche Lorenzo Marcelli e Giuseppe Tesoro negli 84 kg, il cui ultimo atto vedrà di fronte il nipponico Ryutaro Araga e il russo Ilya Granovesov.

Più amara è la giornata per le azzurre. Francesca Cavallaro e Federica Riccardi non hanno brillato nella categoria 55 kg, orfana della plurimedagliata Sara Cardin, e in finale sono approdate la scozzese Amy Connell e l’iraniana Taravat Khaksar. Poca gloria anche per Viola Lallo nei 61 kg. L’azzurra ha superato per hantei (3-3) il primo turno contro la slovena Kati Florjancic e ha poi sconfitto con autorità per 4-2 la giapponese Misa Iwato, salvo poi cedere il passo di misura (1-2) agli ottavi alla padrona di casa Lolita Dona, a sua volta sconfitta dalla connazionale Lucie Ignace. In finale, tuttavia, non ci sarà nessuna francese, bensì la turca Merve Coban e la serba Jovana Prekovic.

Si è fermata al primo turno, invece, la corsa di Silvia Semeraro, sconfitta 0-1 dall’azera Iryna Zaretska, il cui approdo in finale (se la vedrà con la francese Alizee Agier) ha consentito alla giovane promessa azzurra di accedere ai ripescaggi. Dopo un successo per hantei (1-1) contro la francese Kheira Belal, tuttavia, la Semeraro si è arresa all’inglese Kate Karwacinski, dicendo addio pertanto ai sogni di medaglia a Parigi. Si è arrestata ai quarti di finale, infine, la corsa di Clio Ferracuti nella categoria +68 kg. L’italiana ha superato al primo turno per hantei (2-2) l’algerina Atif Imene, poi si è ripetuta contro la giapponese Ayaka Sato (1-0) e contro la russa Ivanna Zaytseva (4-0), cedendo il passo soltanto alla francese Nadege Ait-Ibrahim, che le ha inflitto una sconfitta di misura (0-1), approdando poi in finale contro la giapponese Natsumi Kawamura e regalando alla Ferracuti la chance dei ripescaggi. L’azzurra, tuttavia, è stata battuta 3-4 dalla statunitense Maya Wasowicz, che la ha esclusa dalla finale per il bronzo. Per Viola Lallo, Silvia Semeraro e Clio Ferracuti, tuttavia, ci sarà modo e tempo per rifarsi. Il talento delle tre promesse azzurre è davvero notevole e un futuro roseo le attende, magari già a partire dai prossimi impegni internazionali.

mauro.deriso@oasport.it

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