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Taekwondo

Taekwondo: l’ascesa di Daniela Rotolo, sul tatami da sei anni e subito vincente

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19 anni compiuti a giugno, Daniela Rotolo ha consenguito pochi fa in Croazia l’ennesimo successo in un 2016 entusiasmante. L’atleta nettunese allenata da Alessandro Stozzo si era già tolta la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio al Luxembourg Open, quando si impose in finale sull’altra azzurra Natalia D’Angelo 6-5 e al Riga Open di ottobre, al termine di un match altrettanto equilibrato con l’ucraina Darya Yakovleva. Se a questi successi aggiungiamo i bronzi vinti al Russia Open, alla Presidents Cup e sopratutto agli Europei di Montreux, è facile intuire il salto di qualità effettuato dalla poliziotta nella categoria -62 kg.

Numero 17 nei ranking mondiali di novembre, Daniela ha incominciato tardi a praticare taekwondo. Come dichiara in un’intervista rilasciata a Sportfair.it, il suo incontro con l’arte arziale coreana è stato quasi casuale. “Accompagnavo una mia amica in palestra ed ho visto dei ragazzi in una stanza vestiti in modo insolito, che urlavano e si tiravano calci. Quell’immagine mi è rimasta impressa incuriosendomi molto. Dopo qualche giorno sono tornata in quella stessa palestra, stavolta non da spettatrice ma da atleta, con tanta voglia ed entusiasmo di imparare questa arte marziale, prima di allora a me sconosciuta”. 

Dal debutto a 13 anni la crescita è stata impetuosa. Le medaglie a livello junior, la partecipazione giovanissima ai Mondiali senior di Chelyabinsk 2015. Una rassegna non certo entusiasmante per l’Italia che scoprì tuttavia Roberto Botta e proprio la nettunese, gli unici a vincere almeno due incontri. Una crescita dirompente per quest’utlima, che nonostante i pochi anni di apprendistato, può vantare un curriculum di valore e ambire a quel sogno a cinque cerchi che potrebbe materializzarsi tra quattro anni a Tokyo 2020.

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