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Sci di fondo, Coppa del Mondo 2016-17: con il ritiro di Roland Clara spazio alla generazione anni ’90 in staffetta

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Il terzo posto della staffetta maschile di fondo a Nove Mesto lo scorso gennaio ha permesso all’Italia di riassaporare il podio che mancava dal 2011. L’unico superstite di quel quartetto era Roland Clara, il finanziere altoatesino ritiratosi proprio quest’estate. Rollo ha rappresentato da sempre un collante tra la generazione dei Pietro Piller Cottrer e Giorgio Di Centa e quella delle ultime stagioni trascinata da Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani. I risultati non sono sempre stati soddisfacenti ma va dato atto al 34enne di Riscione di Brunico di aver tenuto alta la bandiera italiana in annate avare di risultati. Il trionfo nella salita del Cermis nel Tour de Ski 2015 rimarrà un ricordo indelebile e il suo unico successo in Coppa del mondo.

SPAZIO AGLI ANNI NOVANTA Se nel calcio va di moda la generazione 2000, nello sci di fondo toccherà ai fondisti nati nel decennio precedente trascinare il movimento tricolore. La stagione alle porte rappresenterà un punto di svolta in particolare per la prova a squadre maschile, da sempre fiore all’occhiello degli sport invernali in generale. Il più vecchio del quartetto potrebbe essere infatti Dietmar Noeckler, altoatesino specialista del classico classe 1988. Considerando Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino certi di un posto, Il poliziotto si giocherà gli altri due con Giandomenico Salvadori e Maicol Rastelli. Le gare in alternato di Ruka, tecnica prediletta per tutti e tre, ci diranno qualcosa in più su cosa aspettarci dall’Italia in proiezione Lahti 2017. Come dichiarato dallo stesso Pellegrino, le staffette (quella sprint compresa) saranno infatti uno degli obiettivi principali sia in vista dei Mondiali finlandesi sia in ottica Pyeongchang 2018, dove ricordiamo, la sprint individuale si terrà nella tecnica meno amata dal poliziotto di Nus.

francesco.drago@oasport.it

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