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Editoriali

Olimpiadi Tokyo 2020, ottime prospettive per l’Italia. Migliorare (di tanto) Rio 2016 si può!

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Gabriele Rossetti-tiro a volo-foto fb sua

LE CERTEZZE

Una premessa: tutti i sette vincitori azzurri a Rio potranno certamente essere presenti anche a Tokyo, alcuni dei quali ancora ben al di sotto dei 30 anni (pensiamo a Fabio Basile, Gregorio Paltrinieri, Daniele Garozzo e Gabriele Rossetti). In Brasile si è aperto un nuovo ciclo, le cui fondamenta sono costruite da giovani campioni già affermati e dunque destinato a durare nel tempo.

Il nuoto resterà una delle discipline di punta. Dopo aver vinto tutto, Gregorio Paltrinieri andrà a caccia di una nuova sfida: diventare il primo uomo al mondo a trionfare nei 1500 sl e nella 10 km in acque libere nella stessa Olimpiade. Si tratterebbe di un’ulteriore gemma in una carriera di per sé già leggendaria. Tra 4 anni, inoltre, Gabriele Detti, già due volte di bronzo a Rio, potrebbe acquisire una competitività ancor più elevata, magari puntando anche al bersaglio grosso nei 400 sl. Per il momento le certezze in piscina si fermano qui, in attesa dell’ascesa di alcuni giovani interessanti, tra cui Ilaria Cusinato e Lorenzo Glessi.

La pietra miliare resterà ancora una volta il tiro. Riteniamo che Niccolò Campriani, smaltito il naturale appagamento post-olimpico, sarà ancora una volta della partita, magari intrigato dal nuovo format che, con ogni probabilità, potrebbe vederlo gareggiare in coppia con la compagna Petra Zublasing nel team-event. Non mancano poi diversi giovani in rampa di lancio come Dario Di Martino e Simon Weithaler. Nel tiro a volo l’Italia ha spadroneggiato a Rio con 5 medaglie in 5 gare, di cui due d’oro. La nota positiva è rappresentata dal fatto che i campioni già affermati dovranno guardarsi le spalle da nuovi connazionali: la scuola tricolore produce intatti talenti a getto continuo (pensiamo a Tammaro Cassandro e Silvana Stanco, possibili protagonisti del quadriennio appena iniziato).

La scherma, pur non brillando, ha comunque portato a casa la bellezza di quattro medaglia a Rio. E’ chiaro che in Giappone si potrà fare meglio. Faranno comodo, in tal senso, i rientri delle prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile, armi dove l’Italia vanta una forza d’urto notevole. Resteranno fuoriclasse come Rossella Fiamingo, Elisa Di Francisca e Daniele Garozzo, mentre andrà seguita con grande curiosità la nuova avventura di Arianna Errigo, decisa a primeggiare sia nel fioretto sia nella sciabola.

Ottime le prospettive del judo (non solo i medagliati Odette Giuffrida e Fabio Basile, ma anche giovani formidabili come Elios Manzi ed Antonio Esposito), mentre nella lotta Frank Chamizo cercherà di prendersi l’oro mancato in Sud America.

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